La Polizia di Stato dell’Ufficio di Frontiera Marittima di Napoli, nelle prime ore della mattinata di oggi, ha dato esecuzione ad un’ordinanza cautelare emessa dal Gip presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di sei persone, di cui cinque indagate per associazione a delinquere finalizzata a furti, ricettazione e riciclaggio di semirimorchi custodi nel porto di Napoli e nelle zone limitrofe ed una (Carmine Donadeo), estranea all’associazione, indagata solo per i furti dei semirimorchi, che con le condotte illecite avevano diffuso paura ed allarme nelle numerose società di autotrasporto orbitanti nell’area portuale.
L’ordinanza cautelare è giunta a conclusione di un’attività investigativa, durata oltre tre mesi, svolta mediante intercettazioni telefoniche e video e con apparecchiature di avanzata tecnologia, che ha consentito di accertare che i semirimorchi, dopo essere stati sottratti ai legittimi proprietari utilizzando trattori stradali intestati alle società presso cui lavoravano, quali dipendenti, alcuni degli arrestati, venivano ricettati o riciclati presso un deposito sito in Casoria,
Gli elementi probatori raccolti hanno consentito al Gip della XV Sezione del Tribunale di Napoli di emettere il provvedimento cautelare suddetto, con cui è stata applicata la misura della custodia in carcere dei confronti di Eduardo Borrelli, Salvatore Borrelli e Carmine Oione (quest’ultimo già detenuto presso la casa circondariale di Bellizzi) e quella degli arresti domiciliari nei confronti di Antonio Borrelli e Carmine Donadeo. Altra misura di custodia in carcere non è stata eseguita, in quanto l’indagato si è reso irreperibile.