Sui rimborsi della quota che era stata destinata ingiustamente alla depurazione, i cittadini di Gragnano denunciano «un forte clima confusionario nel rapporto con la Gori», società che gestisce le risorse idriche sul territorio gragnanese. Infatti, nei giorni scorsi, i cittadini hanno letto del “via libera” ai rimborsi da parte della Gori, ma allo stesso tempo molti utenti si sono trovati di fronte ad operatori della società idrica intenzionati ad effettuare il distacco dell’utenza per morosità, in quanto «negli ultimi anni non è stato pagato il depuratore».
«La sentenza di Corte Costituzionale n°335 dell’11/10/2008 stabilisce la non debenza del tributo in mancanza o non uso del depuratore» ricorda Terenzio Morgone, coordinatore territoriale di Dimensione Civica, associazione di tutela del consumatore. «Questa è una situazione inaccettabile – spiega Morgone – perché i cittadini che hanno pagato la bolletta dell’acqua priva della quota della depurazione non sono morosi, bensì non pagarono una tassa ingiusta che successivamente è stata annullata. Le persone che hanno pagato la fattura Gori nel periodo dal 2003 al 2008, stornando la depurazione, non sono morosi visto che anche la Consulta ha riconosciuto loro tale diritto, pertanto la Gori non può richiedere il pagamento delle somme stornate né minacciare gli utenti con distacchi dell’utenza».
L’associazione Dimensione Civica ha già «più volte fatto ricorso contro la Gori la cui azione incessante di recupero dei costi della depurazione è stata una vera e propria vessazione nei confronti degli utenti, tante volte trasformata in una pubblica umiliazione da parte degli operatori Gori con la minaccia della sospensione idrica. Abbiamo citato la Gori anche per i solleciti di pagamento che sono stati notificati ai cittadini nei quali veniva richiesto il pagamento di somme arretrate, in alcuni casi prescritte».
Morgone, poi, cerca di fare chiarezza per quanto riguarda il discorso del rimborso della quota di depurazione: «La Gori, comunque, non rimborserà in danaro la depurazione che i cittadini hanno pagato in precedenza. Infatti, non c’è stata alcuna sentenza da parte dei giudici che obbliga la Gori ad effettuare il rimborso, e non vi è stato alcun tipo di causa recente che abbia obbligato le società di gestione delle risorse idriche a rimborsare le somme di depurazione versate».
A spiegarlo nei dettagli è l’avvocato Vincenzo Gentile, legale di Dimensione Civica specializzato nella questione Gori: «Il decreto legge del 30/12/2008 stabilisce che l’ente gestore del servizio idrico, individuato entro 120 giorni il rimborso da effettuare agli utenti, avrebbe dovuto iniziare tale rimborso a partire dal 1° ottobre 2009 secondo le modalità che riteneva più opportune e saldarlo nell’arco di 5 anni. Pertanto, il rimborso in denaro probabilmente avverrà solo per le utenze cessate».
«Inoltre – conclude Terenzio Morgone – bisogna specificare che non sarà rimborsata l’intera somma, ma solo una quota pari al 20-25% della somma versata».