A pochi metri del sito internazionale UNESCO di Oplonti, su di un’area archeologica di grande rilevanza, in un complesso monumentale orgoglio della nostra storia industriale nel mondo, che dava lavoro a centinaia di torresi, in una zona nevralgica per lo sviluppo ed il riscatto sociale, urbanistico ed economico della nostra città, la gloriosa Fabbrica d’Armi è diventata un inquinante “scasso” a cielo aperto.
Nella sua area infatti, vengono demoliti automezzi dismessi dell’esercito italiano, provenienti anche da zone di guerra e venuti a contatto con sostanze non precisate, contrassegnate da dicitura “decontaminate”. Da cosa?
Ha denunciare quanto sta accadendo, Orgoglio e Dignità Torrese che con fermezza grida: Torre non è la pattumiera d’Italia.
Con un comunicato il gruppo politico torrese aggiunge:
“Non certamente erano queste le iniziative del Governo Nazionale e Regionale, che ci aspettavamo per il rilancio industriale e il mantenimento dei livelli occupazionali dello Spolettificio Esercito.
Nel denunciare questo ennesimo sfregio alla nostra comunità, ricordiamo che il parco annesso alla “Real Fabbrica d’Armi” potrebbe rappresentare per la città il completamento degli scavi di Oplonti e del parco Archeologico, un migliore utilizzo dell’asse viario, una area museale delle armi con annesse strutture ricettive e sportive, con un reale duraturo, dignitoso, qualificato rilancio ed incremento dell’occupazione torrese.
Il Movimento Civico Orgoglio e Dignità Torrese, si impegnerà con ogni mezzo, affinché questo diventi realtà e attraverso i propri rappresentanti in Consiglio Comunale ed in Amministrazione si farà promotore di una interrogazione al Sindaco, al Presidente della Regione e Provincia, al Ministro della Difesa per l’istituzione di un tavolo, si batterà con fermezza affinché tale problematica venga inserita nel prossimo programma elettorale e darà vita a concrete proposte, attraverso manifestazioni convegni e conferenze e non ultima una raccolta di firme affinché alla nostra città venga restituito: Rispetto, Dignità e Lavoro”.
A firmare il documento il segretario, il capogruppo ed il presidente di Orgoglio e Dignità, Antonio Avvisati, Raffaele Izzo ed Aldo Tolino.