Alla fine il buon senso ha prevalso. Il Sindaco Gennaro Cinque ha deciso di modificare l’ordinanza n.3 del 5/01/2012 dove ordinava ai suoi concittadini ” di non somministrare cibo od alimenti agli animali, sia sul suolo pubblico che su aree private, al fine di impedirne il proliferare ” , ordinanza che aveva fatto scattare immediatamente una diffida penale da parte del Coordinatore Nazionale C.T. Enrico Rizzi. Lo stesso infatti, chiedeva l’immediata revoca o quanto meno la modifica dell’ordinanza, ritenuta del tutto illeggittima. Il Sindaco dopo una trattativa con il PAE, ha deciso di stralciare il punto relativo al divieto di sfamare i randagi, apportando addirittura delle migliorie nella suddetta ordinanza. ” Nell’ultima settimana un’intensa negoziazione con l’Amministrazione Comunale ha prodotto risultati positivi . Il Sindaco Cinque si è impegnato ad intensificare i controlli riguardanti la microchippatura dei cani randagi ma anche di quelli padronali tramite l’acquisto di appositi lettori microchip da affidare agli organi di vigilanza ed inoltre si è anche impegnato ad acquistare n. 50 ( cinquanta ) ciotole che riporteranno lo stemma del Comune e serviranno a somministrare cibo ed acqua ai randagi presenti in tutto il territorio comunale ” – commenta Enrico Rizzi, Coordinatore Nazionale C.T. del Partito Animalista Europeo. ” Apprezzabile quindi il dietrofront del Sindaco che denota un’azione rispettosa nei confronti dei soggetti più deboli ed indifesi. Con questo gesto ha dato segno di grande civiltà e sensibilità. Il Sindaco ha inoltre invitato i rappresentati politici del mio partito alla seduta di mercoledì 8 c.m. dove verrà, all’interno del Comune, presentata la bozza della nuova ordinanza con la presenza del Comandante del Corpo di Polizia Municipale Ferdinando Di Martino, il funzionario comunale responsabile Ing. Paolo Guadagno e i due veterinari di Vico Equense, dott. Antonino Donnarumma e dott. Augusto Guida. Tuttavia mi preme anche ringraziare il Sindaco per il soggiorno che ci verrà omaggiato in occasione della nostra visita ” – conclude Rizzi.