Napoli: un forum per i beni comuni

L’evento è stato organizzato dal Comune di Napoli: amministratori, movimenti, cittadini hanno potuto liberamente iscriversi e partecipare ai tavoli di confronto tematici. La prima parte si è svolta nelle sale del Maschio Angioino, mentre nel tardo pomeriggio l’evento proseguiva al teatro Politeama, per i report dei responsabili ai tavoli e per l’intervento dei alcuni amministratori locali che hanno aderito al Forum. Il sindaco di Cagliari, il sindaco di Bari, il governatore della Puglia Nichi Vendola, il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti e il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, (questi ultimi due sono mancati al teatro per  impegni dell’ultim’ora, sebbene avessero comunque aderito), sono stati solo alcuni degli amministratori locali che hanno preso parte a questa giornata. Aggirandosi per i tavoli di lavoro e poi la sera in teatro, non era difficile ascoltare “strani” accenti settentrionali o romani, a testimonianza, come ribadito poi anche dagli organizzatori, che la partecipazione non è stata solo di Napoli, ma di tante altre parti d’Italia.

“Al di là di ogni aspettativa, al nostro tavolo abbiamo visto una partecipazione “matura” – afferma dal palco Tommaso Sodano, coordinatore insieme a Guido Viali del tavolo “Ambiente e nuovi modelli urbani” –  “Abbiamo registrato circa settanta interventi, le nostre proposte hanno trovato riscontro nelle motivazioni dei partecipanti al tavolo. Si è discusso delle modalità per invertire le tendenze che vedono le assegnazioni  degli incentivi Cip6 agli inceneritori, esperienze di riuso e riciclo, la necessità che il bilancio ambientale vada a premiare le migliori prassi”

L’assessore Realfonzo presiedeva invece il tavolo “Economia del territorio e degli enti locali”, l’assessore alle politiche sociali Sergio D’Angelo è soddisfatto del suo tavolo “Politiche del welfare, diritti, politiche dei migranti e del lavoro”.

L’assessore Lucarelli presiedeva il tavolo “Beni comuni, partecipazione e servizi pubblici” e nel suo intervento, oltre a sottolineare l’ampio respiro dei partecipanti al tavolo, ha pronunciato importanti parole: “Oggi ci sentiamo chiamati a tentare un modello alternativo di democrazia, una democrazia che non si esaurisca nella delega al voto, ma che renda concretamente i cittadini partecipi delle scelte amministrative – afferma l’assessore – “Con le assemblee costituenti non immaginiamo di delegittimare i consigli comunali: al contrario, i consigli comunali saranno più direttamente coinvolti nel considerare le ragioni reali dei cittadini, avendo degli strumenti in più”.

Gli interventi successivi del sindaco di Cagliari e del sindaco di Bari, mettono la platea al corrente delle situazioni nei loro territori. Poi l’intervento del governatore Vendola tocca vari punti, dalle periferie come laboratori principali del cambiamento, alla politica della casa, il social – housing, passando per la green economy,  e acqua pubblica. Poi il forte passaggio sulla battaglia della Fiom di Pomigliano: “La battaglia di Pomigliano riguarda un modello non solo di fabbrica, ma un modello di sociale – continua Vendola – Poniamo ai liberali dei giorni nostri questa domanda: è possibile che un lavoratore venga licenziato perché ha in tasca la tessera della Fiom?”

Sul palco poi sedeva tra i sindaci ed ha preso la parola Antonio di Luca, operaio della Fiat di Pomigliano del direttivo Fiom di Napoli, che durante il suo intervento, quando leggeva le testimonianze di un suo collega, vittima di “ingiustizie legalizzate” nella sua azienda, si è interrotto per la forte commozione che lo ha assalito.

Infine il sindaco de Magistris, che si è detto notevolmente soddisfatto per la buona riuscita della giornata: “E’ stata una giornata intensa, ma abbiamo gettato la basi per un lavoro da fare insieme e spero che rispondiate ancora più numerosi ai prossimi Forum”  – afferma – E’ una sfida che ci sentiamo di raccogliere: gli amministratori che oggi sono qui, sono pronti a intraprendere una battaglia che sarà molto dura, perché andremo a toccare interessi strategici, dall’economia alla giustizia.” Poi passaggi su più ampi scenari: “C’è bisogno di un patto – dice alla sala – che possa contribuire ad imporre dal basso una politica economica diversa e un profondo ripensamento sul palinsesto macroeconomico europeo. Un ripensamento che possa restituirci un’Europa dei beni comuni e dei diritti e che rimetta al centro lavoro e dignità”. Poi conclude: “Il concetto di bene comune è destinato a rivoluzionare il modello economico del liberismo – dice de Magistris – E per vincere la sfida delle prossime elezioni sarà essenziale il contributo forte che verrà dai sindaci.

Mario De Angelis

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