“Quei personaggi dell’opposizione di sinistra che oggi, ancora una volta, si affannano a cercare firme per tentare di rimettere le mani sulla città e che non si fanno scrupolo nel diffondere diffamazioni e calunnie in ordine alle quali riceveranno da me risposte nel merito nell’interesse esclusivo dei cittadini, purtroppo per loro devono fare i conti con la dura legge dei fatti concreti. Con un provvedimento datato 3 dicembre 2010, il viceprocuratore generale della Corte dei Conti presso la sezione giurisdizionale per la Campania ha citato in giudizio contabile, con udienza fissata il giorno 9 ottobre di quest’anno, per “sentirsi ivi condannare al pagamento in favore del Comune di Castellammare” al massimo della sanzione prevista, tra gli altri, il sig. Vozza Salvatore, all’epoca dei fatti sindaco di Castellammare”.
Lo annuncia il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio.
“La vicenda riguarda la già tristemente nota storia del mutuo contratto con banca Opi dall’Amministrazione comunale nel 2007 a favore della Sint. La contestazione nasce dalla segnalazione, da parte del collegio dei revisori dei conti, di una grave irregolarità di gestione in relazione a quella vicenda. Gli accertamenti esperiti negli anni trascorsi, secondo la ricostruzione del procuratore generale, hanno portato ad accertare che la delibera di accensione del mutuo (le cui conseguenze economico-finanziarie ancora oggi gravano sull’Ente) dava come suo presupposto necessario l’effettiva acquisizione di un piano industriale termale ma che non solo tale documento non esisteva e non era agli atti al momento dell’adozione della delibera di giunta municipale, ma che inoltre, attraverso un’opera di falsificazione, vi fu inserito successivamente nel tentativo di coprire in via postuma la grave irregolarità esistente fin dall’inizio. In ordine alle condotte di falsificazione, risultano agli atti della Corte – a seguito di accertamenti esperiti dalla Guardia di Finanza – condotte verosimilmente costituenti reato in relazione alle quali pende procedimento penale 11279/09 mod 21 presso la Procura della Repubblica di Torre Annunziata, procedimento penale in ordine al quale non solo alla città ma anche all’Amministrazione comunale farebbe piacere ricevere finalmente notizia anche per poter eventualmente costituirsi parte civile per il gravissimo danno subito dalle condotte degli indagati. E malgrado ciò, questa gente ancora parla, ancora trama, ancora cerca di ritornare per potere riprendere a fare quello che per troppi anni ha fatto ai danni della città”, ha concluso Bobbio.