«L’inchiesta sui clan di Ercolano, condotta dai carabinieri della Compagnia di Torre del Greco, dove è indagato per concorso in istigazione a delinquere anche un cantante neomelodico, (pur ammessa la presunzione di innocenza e non colpevolezza, trattandosi di indagini) dimostra quanto siano fondate le denunce di chi ha più volte evidenziato la pratica di alcuni neomelodici di usare la musica per apologizzare la camorra» a dichiararlo è il responsabile regionale di Fli per la sicurezza, legalità e lotta alla camorra, Antonio Sicignano.
«Pertanto, si rileva necessario intervenire contro i neomelodici che esaltano la camorra; atteso che nei loto brani è totalmente essente un minimo di spirito artistico, ed emerge solo un messaggio di morte, che non può essere lasciato alla mente dei nostri giovani, che molto spesso in costoro vedono degli idoli. Pertanto, anche se non tutti sono uguali in questo campo, la nostra preoccupazione è che si tratta di un fenomeno molto più esteso di quanto si possa pensare, aggravato dal fatto che molti cantanti aggirano le case produttrici ufficiali, con produzioni neomelodiche “fai da te”, destinate direttamente agli ambulanti in nero, e piene di allusioni, elogi e esaltazioni della camorra e di chi, in realtà, rappresentando essa, rappresenta il male».
«Per questo motivo, come Dipartimento “legalità, sicurezza e lotta alla camorra”, afferente al coordinamento regionale di Fli Campania, chiediamo che si intervenga con leggi o con provvedimenti amministrativi, affinché siano vietati ed interdetti quei brani neomelodici, che esaltano la camorra e che inquinavano le menti dei giovani»