Che si volesse preservare nel tempo l’integrità delle loro abilità intellettive, i processi di decadimenti e di decomposizione era una motivazione che deve essere sfuggita agli studenti della biblioteca Comunale di Gragnano.
Eh, già … Da circa 15 giorni, gli studenti che si ritrovano a tentar di studiare, ma anche gli “adulti” cittadini che vi si recano per sfogliare i quotidiani, per darsi alla lettura di libri e tutti coloro che frequentano la struttura di via dei Sepolcri, sono costretti ad occupar posto con tanto di giubbotto e accessori atti a tenersi caldi.
Sì, verissimo, le attuali condizioni climatiche con temperature inattese ed inimmaginabili stanno interessando anche questo paesino con la faccia rivolta al Mediterraneo e alle spalle i Monti Lattari. Che l’impianto di riscaldamento si possa guastare, è possibile ed, infatti, succede ed è successo. Che possa capitare ad un edificio nuovissimo pubblico frequentato da gragnanesi e da cittadini di paesi limitrofi è anche possibile, infatti succede ed è successo. Che il guasto si prolungasse per settimane, che non ci fosse ombra di tecnici a lungo contattati, che aleggiasse la solita cantilena “ ‘Sto Comune non ha 1 euro”, beh … questo è una quasi barzelletta, ben raccontata ma dall’esito tutt’altro che reale.
Struttura con pochi anni di vita, sede di uffici comunali qui decentrati, punto di riferimento per “quei cervelli” vogliosi di sapere, luogo di convegni, mostre e chissà quanto altro ancora.
I responsabili tentano di diffondere calore, adoperando stufe alogene domestiche, poche (tre per l’esattezza) per uno spazio grande, incapaci, quindi, di diffondere il giusto tepore erogato, fino a qualche settimana fa, dai caloriferi industriali. Simbolica la figura della responsabile del servizio Prestito-Libri, gironzola per le sale con plaid a quadri sulle spalle. Od anche l’addetto all’apertura e chiusura dello stesso edificio Comunale, in cappello e giaccone.
Su qualche banchetto troneggia il classico “Caldobagno” strappato a chissà quale abitazione. Per di più, nonostante i tentativi in zona Cesarini, il voltaggio dei caloriferi improvvisati non è supportato dal generatore dello stabile. Avviene un bislacco gioco di calcoli: spegnendo qualche neon, si ricava energia sufficiente per la stufa elettrica? Luce o calore, calore o luce?
“Il Comune non ha euro”… Strano che però il primo cittadino (o chi tale si ritiene) disponga, invece, di una fresca di immatricolazione auto blu di nome e di fatto (e per il colore della creazione Lancia e per il ruolo che adempie), con tanto di sirena mostrata senza bisogno alcuno (ché noi tacciamo, eccome se tacciamo), mostrata a schiaffeggiare i guardanti, compresa la “marcia dei pinguini” di via dei Sepolcri in Gragnano.
Quelle campagne elettorali (questa inficiata fin da subito) fondate sul “SIAMO…”, sfociate in un “SIATE AL FREDDO”…
La biblioteca è al freddo, ma gli uffici degli addetti? Magari i dipendenti possono avere la possibilità di togliersi il giubbotto che il tepore è quasi familiare. I loro computer, con ogni probabilità, sono perennemente accesi, così come le luci. E’ giusto, certo, che un dipendente statale sia messo a suo agio per poter, anche, fornire informazioni cariche di “cortesia”.
I giovani appartengono già ad una generazione etichettata come: “Senza speranze lavorative”. Ibernare i loro sogni non è, poi, sì tanto giusto.
In fondo si chiede luce ed aria calda.
Non è pensabile incrociarsi con studenti infreddoliti, tutti alla ricerca di calore donato dall’asciugamani elettronico dei bagni.
Forse si potrebbe pensare di ampliare l’attrezzatura base dello studente gragnanese: libri, oggetti da cancelleria e stufette? Una stufa per ognuno di noi?
No, è utopica anche tale idea. Il generatore non può farcela.
Libera Padovano
Marianna di Nola