San Giorgio s’è desta, avanza il “popolo arancione”

Rullo di tamburi, spianata la strada, il popolo arancione arriva anche alle falde del Vesuvio. In questi giorni sono apparsi alcuni manifesti nelle strade cittadine che annuncerebbero l’imminente esordio di un nuovo movimento politico culturale che, partendo dalla città di Napoli, ha intenzione di estendersi gradualmente in tutta la Provincia partenopea, con l’ambizione di coprire l’intero territorio regionale e ramificarsi anche a livello nazionale. La città di San Giorgio a Cremano è stata eletta come starter del nuovo progetto. E, probabilmente, altri comuni vesuviani potrebbero essere interessati. Il messaggio riportato sul manifesto è laconico, incisivo e perentorio:”Amministrative 2012? Liberiamoci!”. Liberarsi da cosa o da chi è il quesito che sia residenti che uomini del Palazzo cominciano a porsi incuriositi. Ci si chiede chi o cosa possa essere dietro a tale iniziativa? E così il mistero accresce la curiosità, ma soprattutto, l’attesa verso qualcosa che si ha l’esplicito sentore di essere molto rilevante. In effetti, un indizio c’è. Il manifesto è firmato da “il popolo arancione”. Se a questo si abbina l’immagine del Vesuvio, simbolo della città di Napoli, è ipotizzabile che il nuovo progetto possa rifarsi al modello politico, culturale e sociale nato durante le elezioni amministrative di Napoli dello scorso anno e che, a seguito del trionfo elettorale di Luigi De Magistris, sta diffondendosi in modo capillare nell’intera Provincia del capoluogo partenopeo. Nella locandina compare un altrettanto esplicito invito: “Candidati con noi” ed, ancora più sotto, un indirizzo mail al quale poter inviare il proprio curriculum (ilpopoloarancione@gmail.com) e i propri recapiti per stabilire un contatto diretto con i rappresentanti del nuovo movimento e magari avere il privilegio di partecipare alla competizione elettorale come possibile candidato al consiglio comunale. Tutto ciò farebbe pensare che possa trattarsi di un organismo nato “dal basso”, slegato da vincoli partitici e dalla logica degli schieramenti contrapposti, che voglia contrastare un sistema politico vecchio, le cui leggi sono ormai consunte e anacronistiche, al fine di raccogliere le numerose istanze provenienti dalla società civile, da cittadini comuni stufi di essere considerati massa amorfa, incapaci di sviluppare dinamiche di cittadinanza attiva, di fare numero all’occorrenza ad ogni scadenza elettorale. Ben venga quindi un movimento che intende fare suo il grido dei giovani precari e disoccupati, di coloro che non riescono ad arrivare alla fine del mese, che si propone come strumento in grado di raggruppare i cittadini indignati dall’operato di una classe dirigente inoperosa e improduttiva e pronti a trasformare l’energia prodotta dal dissenso comune per fini utili a tutta la comunità, condividendo e promuovendo un progetto politico che ristabilisca la sovranità del popolo e ridimensioni i privilegi della casta. E’ molto probabile quindi che il popolo arancione stia cercando casa nella città che diede i natali a Massimo Troisi, rivolgendosi a tutti indistintamente, al fine di aggregare attorno a sé anche forze politiche riformiste e chissà se non possa esprimere un candidato sindaco che sia un cittadino comune e quindi “rappresentante del popolo”. In città fervono i preparativi in vista delle elezioni amministrative della prossima primavera. Intanto, cresce l’attesa e con essa il desiderio di scoprire quello che potrebbe essere considerato un vero e proprio regalo alla città, permeato dal prezioso proposito di far avvicinare tutti i cittadini alla vita pubblica, contenente l’item della partecipazione, offrendosi come simbolo ideale di una generazione che alle parole della politica non crede più.

Claudio Di Paola

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