Vincenzo DI SOMMA, pregiudicato di 22 anni, è stato sottoposto, dagli agenti del Commissariato di P.S. “Castellammare di Stabia”, a fermo di P.M., così come disposto dal Sost. Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata, perché responsabile dei reati di porto abusivo d’arma comune da sparo e tentato omicidio.
Il giovane, dopo essere stato attivamente ricercato dal 1° febbraio, si è presentato stamani, accompagnato dal proprio legale di fiducia, negli uffici del Commissariato stabiese.
DI SOMMA, nella prima mattinata del 1° febbraio, si era presentato presso una struttura alberghiera, in compagnia di una donna, pretendendo di mostrare in visione solo il suo documento d’identità, senza far registrare la donna che lo accompagnava.
Al diniego dell’albergatore, ne nasceva una discussione che sembrava concludersi al momento.
Nel tardo pomeriggio, però, il 22enne ritornava da solo in quello stesso albergo e riprendeva la discussione con l’albergatore, a seguito della quale, dopo aver estratto una pistola cal.6,35, illegalmente detenuta, lo feriva alla coscia destra.
La vittima, recatasi presso l’ospedale San Leonardo, dichiarava d’essersi ferito accidentalmente e, dopo esser stato medicato, all’atto di stilare il referto, si allontanava dalla struttura ospedaliera, senza declinare le sue generalità.
I poliziotti, appreso quanto si era verificato, hanno subito avviato indagini riuscendo ad identificare sia il ferito che il suo feritore.
Vincenzo DI SOMMA, fratello di Giacomo, anch’egli detenuto per il reato di tentato omicidio, entrambi figli di Raffaele, da anni anch’egli detenuto, meglio conosciuto come “o ninnillo”, ex cutoliano poi divenuto killer nelle fila del Clan D’Alessandro, è stato condotto al carcere di Poggioreale.
La posizione dell’albergatore e di alcuni testimoni, che non hanno collaborato per favorire l’attività investigativa, è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria.