Ogni forma di spettacolo degna di tale nome, ha in se un fascino indescrivibile, sempre nuovo anche se attinge dal variegato e abusato repertorio classico partenopeo, sposandone metodicità e abitudini nell’intento di scardinare dalle visceri dello spettatore quella risata che dia l’occasione di evadere o quantomeno di mettere momentaneamente da parte i problemi e le ansie del quotidiano. Thomas Mugnano ci ha riprovato al teatro/auditorium di Saviano, ed ha avuto ancora ragione.
A dargli ragione e consensi l’indovinata formula di spettacolo che prevede varie forme d’arti sapientemente mescolate tra loro per un delizioso cocktail dove i suoi ‘Matt…Attori’ si sono sbizzarriti in un crescendo di comicità, ma anche nella recitazione di versi che hanno fatto increspare la pelle per la loro intensità ed attualità.
Serata impreziosita dalla collaborazione/partecipazione della “Gioya Eventi” che ha deliziato con diversi brani classici napoletani affidati alla promettente voce dell’artista Antonio Nastri – indicatoci in rampa di lancio verso palcoscenici più impegnativi – tutti rigorosamente accompagnati dalla sua band – Giacinto Maiello alla batteria con Alfonso Ciccone alle percussioni; al basso Antonio Di Costanzo, alla chitarra acustica Donato Proto, chitarra elettrica Vincenzo Battaglia; pianoforte e tastiere affidate alla perizia del maestro Daniele Franzese – e ‘coloriti’ dalla graziosa ma decisa voce femminile di Sabina Ascione, la cui performance non si è limitata a fare soltanto da corista o controcanto, ma che ha saputo anche ritagliarsi un apprezzatissimo spazio in una simpatica ‘gag’ col ‘fantomatico’ prim’att…ore della serata. Thomas Mugnano, appunto, che, di suo ha ‘occupato’ il palcoscenico facendo leva su un repertorio impiantato su duetti sia in veste maschile che femminile – con collaboratori che sviluppano le proprie capacità artistiche a vista d’occhio – e nel commento ‘in chiave tragicomica’ di storie di canzoni classiche napoletane e dei loro protagonisti (zappatore, luna rossa) … e così via.
Brillante, da considerarsi, l’esibizione di cinque gentili donzelle della scuola “DanzArte” di Angela Iacovacci, zampillate come da una fresca fontana per arricchire l’intero contesto scenografico di piacevole vivacità.
Un’idea, poi, l’intuizione di allocare tra il numerosissimo pubblico un attore (Antonio Alfano) col simulato compito di disturbare alcune presenze sul palco a partire dal presentatore, Romualdo Migliaccio … nonché l’applauditissimo, frenetico, accentuato andirivieni della ragazza del leggìo, (Natasha De Stefano) e dell’altra (Maria Sarappa) intenta a mostrare foglietti come si fa per indicare i ‘round’ sul ring … entrambe ‘sostenute’ dal loro per niente imbarazzante grossolano sculettare; ed ancora la prorompete presenza di Marianna Riccardi che ha fatto del suo generoso decolté e di una buccia di banana gettata volutamente sul palco, il suo piatto forte! Simpaticamente bistrattato anche l’aspirante poeta (Carmine Cavezza) che non riesce a ‘poetare’ per l’incessante, prorompete azione del disturbatore. Se dimentico qualcuno/a mi posso sdebitare solo con un caffè!!!
Tutti ingredienti che, alla fine, fanno si che la gente riesca a ‘fidarsi’ di Thomas. Per questo accorre ad occhi chiusi a riempire i teatri dove il poliedrico attore/regista/cabarettista si esibisce, da solo o con la sua compagnia. E’una garanzia! E la presenza massiccia del pubblico, per chi vive di spettacolo e per lo spettacolo, necessita di continue iniezioni di fiducia che lui ricambia con una serata, spensierata si, ma dove c’è sempre un angolino per ‘pensare’ e diventare ‘seri’. Ed è così, per esempio, che il viatico della poesia assume carattere storico/sociale e lascia brividi nel rivivere la triste sorte del ‘fravecatore’ che muore cadendo dal 5° piano tra lo sgomento dei passanti e dei familiari … dell’esortazione a non dimenticare il patriottismo napoletano rivissuto in “Napule nun t’o scurdà” o dell’intramontabile, significativa, per chi vuol capire … ‘A Livella’ di Totò! … rese eccelse dalla splendida recitazione del giovanissimo ma già abbastanza ‘ferrato’ Antonio Avilio.
Per questo, ovviamente, è indispensabile la bravura dei ‘suoi’ artisti, specialmente i ‘fedelissimi’. Ma anche se i nuovi adepti mostrano capacità non del tutto inespresse, li troviamo pronti a sbocciare e trovarsi a proprio agio in quel piccolo ‘regno’ chiamato palco, affidandosi alle proprie capacità, anche se ancora da perfezionare in tante sfumature.
E’ così che, nel tempo, si sono guadagnate il ruolo di protagoniste le varie Rossella Tarantino, che, in “Napoli in Musica. Ieri, oggi, domani” è stata chiamata a personificare ruoli che la splendida silouette le consentono agevolmente. Stavolta il ‘magnanimo’ regista/autore/attore le ha confezionato il ruolo di ‘cocotte’ che poverina – ma furba ed utilitaristica – in tempi di crisi è costretta ad abbassare il prezzo … fino a ‘darla’ – nella finzione scenica – gratis!!!
Poi Colomba Dello Russo, la ‘capariccia’ che passa con sicura ‘nonchalance’ dal personaggio di ‘vecchietta’ a quella di artista ‘vamp’, da ‘signora’ a ‘vasciaiola’, alternando spensieratamente grinta e dolcezza scenica ‘comm si nient foss’.
Ed ancora Laura Alaia, alla quale il sempre ‘generoso’ autore etc etc … di prima, ha migliorato la ‘condizione’ … da ‘sciancata semplice’ a sfortunata in ogni occasione. Ci si chiede come la nostra ‘Lauretta’ faccia ad assumere sempre la giusta mimica facciale e a farla seguire dalle opportune movenze del corpo. Ci si chiede, ancora, come faccia a rendersi così ‘brutta’, lei che non lo è! Sarà bravura, talento … altrimenti ditemi voi!?!?
Cosa dire poi della ‘peperina’ Mena Pizza, brava non solo nella parte di attrice ma anche come presentatrice e cantante … doti racchiuse in modo pregevole nell’esibizione da ‘sciantosa’ d’occasione che, per aumentare il già elevato tasso di comicità, invita sempre qualcuno del pubblico – ahiahiahi – ad assecondarla nella proverbiale ‘mossa’ vestendolo dei panni di ‘caro bebè’!!!
E vogliamo dimenticarci di Maria Luisa Gremito, – la veterana che entrerà prossimamente in certe scene – che stavolta si è goduta lo spettacolo in attesa di sciorinare la propria abilità artistica nutrita da una innata simpatia.
Dall’altra sponda non difettano certamente le valide performance dei vari Romualdo Migliaccio, presentatore multifunzione, bersaglio preferito dell’urlatore dal pubblico, capace di rispondergli a tono ed in modo significativo nell’intento di moltiplicare il divertimento. Del poliedrico Danilo Bens, che impersona la controfigura di Rocky Balboa sulle note della famosissima colonna sonora, rimediando un lancio di ortaggi da conservare, – gli consigliamo – visto i prezzi!!!!
Dei giovanissimi Carmine Cavezza e Antonio Avilio, si è apprezzato sia il ruolo di ‘spalla’ a Thomas in due divertentissimi sketch, ma anche le già sviluppate doti artistiche messe in scena in recite di poesie – per Carmine solo la mimica per l’insistente impedimento dell’urlatore! – oppure nell’assumere atteggiamenti scenici capaci di coinvolgere il pubblico e procurarsi consensi unanimi che in prospettiva futura, siamo sicuri, sono destinati a lievitare vertigino/sament!!
Che dire, poi, degli ‘Iovino’ … Andrea e Giovanni. Non è solo tenerezza quella che emanano dal palco, ma bravura indiscussa sprigionata da quei personaggi cucitigli addosso alla perfezione dall’intuitivo autore, che giunge come una carezza spensierata destinata a raccogliere il massimo compiacimento di numerosissimi intervenuti.
Il presidentissimo Gennaro Meo ‘coccola’ un po’ tutti con fierezza. E il thomassone li ‘modella’ artisticamente, non lesinando corsi presso la propria sede con esperti dell’arte teatrale, intenti ad inculcare nei soggetti le basi essenziali per fregiarsi dell’appellativo di bravi e validi artisti.
Ma, a monte di ogni ragionamento, è nell’armonia la forza dei “Matt…Attori”. E quella giusta dose di umiltà e sfrontatezza che scaturisce dalla consapevolezza nei propri mezzi, che acconsente ad allargare i propri confini ad altre forme d’arte. Come nel caso della nostra “Napoli in Musica” nel cui spettacolo si è brillantemente messo in atto l’inserimento della “Gioya Eventi”, senza gelosie artistiche e senza l’arroganza di voler prevalere l’uno sull’altro. Ed è così che ad azzeccatissimi sketch stile cabaret, che hanno fatto spesso e volentieri l’occhiolino all’avanspettacolo, si è aggiunta la pregevole componente musicale della premiata coppia Nastri/Ascione e ‘band’, col risultato di aggiungere ulteriore gradimento alla già spiccata quanto gradevole comicità che poggia la propria base sullo stereotipo concetto tutto partenopeo per lasciarsi andare in innovazioni senza che la trama o il ritmo della rappresentazione ne risenta.
Ne ha ben donde si essere orgoglioso e raggiante di tanto ‘gradimento’ il buon Thomas che ci rivela un curioso retroscena: “Beh, è una storia lunga”, afferma l’artista principe della serata. “Questo spettacolo è un riadattamento ed una rielaborazione di uno show che ho già messo in scena 10 anni fa dal titolo ‘Ridiamoci su’. All’epoca già riscosse un notevole successo, anche se, ovviamente c’erano altri attori. Allora ho privilegiato la formula dell’avanspettacolo degli anni 20 -30 con meno canzoni. L’idea di miscelare ancora le due cose, con la parte musicale più in evidenza, mi è venuta dal contatto con l’impresario ‘Gioya Isernia’ che, nell’intenzione di promozionare il suo pupillo Antonio Nastri e la sua band mi propose il felice connubio. E’ così che è nato “Napoli in Musica: ieri, oggi e domani. Con questo spettacolo abbiamo esordito a Grumo Appula in Puglia. Domenica c’è stata la serata all’Auditorium di Saviano. Ne seguiranno altre in tour con appuntamenti in Campania ed ancora in qualche regione limitrofa. Devo ringraziare la “Gioya Eventi” per il prezioso apporto ed il pubblico che ho notato particolarmente partecipe allo show, dimostrando di divertirsi e condividere il nostro discorso artistico accompagnandoci con continui applausi per le 2 ore e passa di spettacolo. Un bravo ancora una volta ai miei ‘Matt…Attori’. Grazie veramente a tutti. Tutti insieme proveremo a non deludervi mai”.