Si aggiunge una nuova vertenza occupazionale al già martoriato territorio stabiese. Stavolta a temere il peggio per il proprio futuro sono i 97 dipendenti del Centro di Medicina Psicosomatica di Olga Acanfora. Quest’ultima, titolare della struttura, non può più sottoscrivere convenzioni con l’Asl perché colpita dall’interdizione antimafia firmata dal Prefetto di Napoli. Interdizione antimafia a causa del suo coinvolgimento nelle indagini della Procura circa l’omicidio del consigliere comunale Gino Tommasino. Le convenzioni con l’Asl sono fondamentali per gli introiti del CMP di via Napoli e senza di queste la struttura rischia la chiusura. Così questa mattina gli operatori sociali e una folta rappresentanza dei circa 500 utenti disabili del CMP sono scesi in piazza per manifestare il loro diritto al lavoro e alla salute e all’assistenza. Il corteo è terminato alle porte di Palazzo Farnese dove i rappresentanti sindacali sono stati ricevuti dall’assessore alle Politiche sociali Rosanna Angiò. L’appello di lavoratori e disabili va al Prefetto di Napoli, Andrea De Martino, perché si apra un tavolo per risolvere la vertenza e non mandare allo sbaraglio operatori e disabili. Però nei giorni scorsi il primo cittadino Luigi Bobbio aveva avanzato l’ipotesi che le Terme di Stabia potessero rilevare dall’Asl le convenzioni che erano assegnate al CMP di Olga Acanfora. Un’altra vertenza lavoro si aggiunge alle altre realtà occupazionali stabiesi in crisi, stavolta però di mezzo non ci sono solo i lavoratori e le loro famiglie ma anche 500 disabili che combattono già da tempo la battaglia consegnatagli dalla vita.