Ancora nell’occhio del ciclone gli stalli di sosta a pagamento. A sollevare le polemiche sulla gestione dei parcheggi a pagamento è ancora una volta il Comitato Strisce Blu, che da tempo lotta contro l’irregolarità legate agli stalli di sosta presenti sul territorio. Questa volta, però, l’attacco del Comitato Strisce Blu coinvolge non solo le sfere comunali, ma chiede l’intervento del Prefetto di Napoli, della Corte dei Conti Campania e del Coordinatore dei Giudici di Pace della sezione di Portici. Il documento inviato anche al primo cittadino Vincenzo Cuomo e all’intera assise comunale, specifica tutte le irregolarità che secondo il Comitato minano la libertà del cittadino oltre a violare i diritti degli automobilisti.
Il documento. Nella nota firmata dal vice – presidente del Comitato Strisce Blu, Leonardo Di Maggio, si legge: “premesso che il comune di Portici ha destinato quasi tutte le carreggiate del territorio ad aree di sosta a pagamento, tale scelta politico – amministrativa appare grave violazione e limitazione della libertà ed eccesso di potere”. Accuse gravi che vengono motivate con tutte le normative che, secondo il Comitato Strisce Blu, l’amministrazione viola.Vari articoli della Costituzione Italiana, sentenze
della Corte Costituzionale, sentenze della Cassazione ed innumerevoli articoli del Codice della strada vengono menzionati nel documento redatto dai componenti del Comitato, spiegando che gli amministratori comunali non hanno preso in considerazione ed hanno più volte infranto. Inoltre per gli esponenti della realtà che lotta contro le strisce blu illegali, gli amministratori hanno
“mancato le strisce di identificazione e numerazione degli stalli, quindi il cittadino non è in grado di verificare se il numero degli stalli sul territorio corrispondano a quelli in delibera”. A finire sotto la lente di ingrandimento del comitato è anche “l’insufficiente larghezza degli stalli (2 metri) e le auto parcheggiate sono ravvicinate tra loro in modo irregolare ed in numero maggiore di quello prescritto in delibera, con eventuali maggiori incassi per la società concessionaria ed un probabile danno erariale”. Inoltre mancano – si legge nel documento – le segnalazioni che delimitano le ZTL e le aree di particolare rilevanza urbanistica, nonché i divieti per i mezzi pesanti”. Per il Comitato, “con i proventi incassati non sono stati costruiti parcheggi, tantomeno migliorata la viabilità secondo quanto previsto dell’articolo 7 comma 7 del codice della strada”.
L’accusa. Il j’accuse del Comitato continua, spiegando nella nota diffusa nei scorsi giorni che “il comune di Portici non ha
dato risposta ai cittadini in merito all’obbligo pagamento TARSU da parte della società concessionaria, oltre che tale piano parcheggi ha causato e causa – a dire del Comitato – danno economico all’utenza ed ingiustificato introito del Comune e della società concessionaria”. A sostenere tale tesi, gli esponenti del Comitato spiegano che “l’amministrazione ha implicitamente ammesso un’assunzione di responsabilità quando a Natale del 2011 ha disposto l’installazione di strisce bianche tratteggiate adiacenti le strisce blu, ad indicare la delimitazione della carreggiata”. Nel documento viene specificato che “l’assunzione di colpa da parte dell’amministrazione è avvenuta solo dopo il coraggioso intervento di Ferdinando Formicola (“il sindaco dei poveri” defunto lo scorso 24 gennaio che aveva denunciato l’irregolarità della strisce blu in un manifesto n.d.r), e che prima le strisce blu erano interne alla carreggiata”. Pesanti accuse che potrebbero aprire nuovi scenari sul panorama della viabilità cittadina.
Andrea Scala