Boscoreale, l’opposizione: “Langella sindaco delle promesse. Non mantenute”

È guerra. Sui muri. E con i volantini. Almeno per ora. È bastato un manifesto dell’opposizione per fa scattare, nel giro di ventiquattrore, la risposta di Gennaro Langella. Che sulla carta del documento murale si è auto descritto come il miglior sindaco degli ultimi dieci anni. E ha giustificato, dunque, quanto affermato, ricordando alla minoranza sia i due scioglimenti di amministrazioni boschesi, per condizionamento malavitoso, sia tutto quanto di notevole ha prodotto la sua amministrazione: dalla medaglia per la legalità ricevuta al riconoscimento di comune riciclone, ottenuto in seguito al raggiungimento di alte percentuali di raccolta differenziata. Ebbene, l’opposizione Pd non solo non ha abbozzato ma è scesa in campo più agguerrita che mai proponendo un convegno con dibattito pubblico nel quale ha respinto al mittente Langella tutte le accuse ricevute («Langella faceva parte di quei consigli comunali» ha rimarcato)   e ha  sottolineato come Boscoreale si ritrovi in presenza di «una realtà squallida, avvilente e senza futuro». Anzi, ha puntualizzato, «purtroppo l’attuale gestione politico amministrativa è nella mani di persone non all’altezza del ruolo a cui sono stati chiamate». Ribadendo, inoltre, con forza, che l’attuale maggioranza «ha promesso tanto» e «realizzato poco». A dare man forte al Pd, che con l’intervento duro del suo segretario Dino Marafioti  ha inteso fissare paletti e progetti la campagna elettorale del prossimo anno, al convegno erano presenti Peppe Balzano, Udc, e Giacomo Tafuro (le voci dei bene informati dicono che stia lavorando a una lista di giovani professionisti, preparati e agguerriti), tra gli altri. Più di tutti, al sindaco Langella, ha risposto Mario Casillo, consigliere regionale. Quest’ultimo, non solo ha rintuzzato le accuse “manifeste” del primo cittadino boschese, ma ha anche ricordato come tutti quei provvedimenti che Langella ha dichiarato essere frutto della sua buona amministrazione in realtà siano il risultato dell’impegno politico dell’attuale opposizione. Sottolineando poi, come lo stesso sindaco – e risulterebbe dagli atti dei consigli comunale passati – si sia più volte opposto (in qualità di rappresentante di minoranza, allora) a quelle richieste di finanziamento avanzate dall’attuale opposizione, allora alla guida del paese. «È pura follia  – ha rimarcato Casillo –  bloccare per anni,  come sta succedendo, un progetto, già esecutivo e finanziato, per la realizzazione di una piazza a Passanti, solo perché la sovvenzione è stata ottenuta grazie all’impegno di un consigliere dello schieramento contrario a quello di Langella». Altro attacco a Langella è arrivato dal circolo boschese di Sel (Sinistra, ecologia e Libertà). I Vendoliani locali (senza rappresentanti in consiglio) hanno duramente contestato con un volantino il cambio di un assessore: Carmine Francesco Milone,  subentrato a Vaiano,  sottolineando come il «il sindaco Langella ancora una volta cerca di mantenersi a galla pagando un’altra rata  degli “impegni” presi in campagna elettorale». Ma hanno anche garbatamente ironizzato sulla grande quantità di deleghe avute dal neo entrato in giunta: Tempo libero, Gestione emergenze, Sicurezza, Gestione e manutenzione patrimonio, Bilancio, Programmazione economica, Politica delle entrate, Investimenti e Mutui, Controllo della spesa, Bilancio partecipato, Risorse europee e Tributi. Un carico d’impegni e responsabilità  che sarebbe difficile da gestire anche se si trattasse di un professorone dell’Università “Bocconi” di Milano.

Maria Arpaia

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