«Distrarre 355 milioni di euro della Regione Campania dalla loro attuale destinazione per far fronte all’acquisto obbligatorio del Termovalorizzatore di Acerra imposto dal Governo è inaccettabile» – ha dichiarato Lina Lucci, Segretario Generale Cisl Campania – «Vanificherebbe tutti gli sforzi finora fatti con grande senso di responsabilità da cittadini e lavoratori campani per il risanamento dei conti e si tradurrebbe in un colpo esiziale per il nostro territorio, già in gravissima difficoltà.
«In questa maniera, inoltre, si rischia di minare fortemente e definitivamente il senso di fiducia della Campania nel Governo Monti che interviene in maniera maldestra su una partita disastrosa prima di tutto per chi vive qui e su cui ci sono ancora indagini in corso. Tra l’altro – ha aggiunto Lucci – vi è un altro elemento che rende la vicenda ulteriormente paradossale: si imporrebbe di acquistare il termovalorizzatore al valore che aveva quando era nuovo, come se si obbligasse a comprare un’auto usata al costo che ha quando è appena uscita dalla fabbrica.
«Gli impegni precedentemente conclusi prevedono che quelle risorse siano attinte da fondi Fas nazionali, non regionali. Così è necessario che si faccia. Se si è evidenziato un difetto di collaborazione tra Regione e Governo questo non può ricadere sulla testa dei cittadini e va in ogni caso superato. La Cisl – ha concluso Lucci – vigilerà sugli sviluppi della vicenda e non esclude nessuna iniziativa contro questo nuovo tentativo – dopo quello che vorrebbe spostare a Roma l’unico centro decisionale presente a Napoli, l’Agcom – di rubare risorse e futuro ai cittadini campani».