“Celentano ha davvero esagerato” dichiara con la sua solita schiettezza Don Luigi Merola, parroco anticamorra da anni impegnato in battaglie per la legalità a Forcella.
Una battaglia da sempre vissuta con ardore che ha costretto Don Merola, a seguito di numerose minacce, a vivere sotto scorta.
Al parroco non sono piaciute le accuse di Adriano Celentano alla Chiesa, durante la prima serata del festival di Sanremo e ha dichiarato:
“E’ vero qui i sacerdoti non hanno il tempo di parlare del Paradiso” e rivolge a Celentano un invito: quello di venire a visitare la fondazione di recupero minorile nel quartiere Arenaccia, di cui Don Merola si occupa con l’aiuto di numerosi volontari.
“Mi auguro che voglia accettare il nostro invito a venire a Napoli, a visitare ‘A Voce d’ e creature‘, nel quartiere Arenaccia, per sottrarre i giovani alla camorra. Così anche lui capirà cosa fanno i preti.
Celentano venga a Napoli a vedere come operano i sacerdoti impegnati nei quartieri a rischio della città, venga a sentire le urla strazianti delle mamma che perdono i propri figli, sparati dai camorristi. E’ vero, qui i sacerdoti non hanno il tempo di parlare di Paradiso. Siamo impegnati a combattere, rischiando quotidianamente la vita, per salvare i nostri giovani dall’inferno che a Napoli si chiama camorra.”
Don Luigi Merola, si era già in precedenza distinto per il suo impegno civico: dopo l’assegnazione come parroco presso la parrocchia di San Giorgio Maggiore, nel quartiere napoletano di Forcella, la sua attività è da sempre stata rivolta in particolar modo ai bambini che hanno la parrocchia come unico punto di aggregazione ed alternativa rispetto alla strada: crea infatti corsi di doposcuola per assistere i piccoli nello studio, ma anche di ballo, canto, informatica, laboratori di teatro.
Senza dubbio una personalità eccezionale, capace di coniugare una passione straordinaria per la cultura – oltre ad aver conseguito due lauree, è autore di diversi libri – e spirito umanitario con il dinamismo e il coraggio che occorre laddove l’inferno sembra essere non una dimensione ultraterrena, ma lo spazio quotidiano di lotte portate avanti, da esponenti della Chiesa e non, con fervore.
Maria Ilaria Incitti