“La situazione rifiuti” a Napoli vede alternarsi buone speranze a prospettive non molto rassicuranti.
In primo luogo, dopo la prima nave container che ha trasportato circa 1200 tonnellate di rifiuto secco (ma la nave non era a pieno carico) in Olanda, una seconda nave è attesa.
Come spiegano in una nota congiunta il presidente Cesaro, il governatore Caldoro e il sindaco de Magistris, le prossime navi vedranno ancora un carico di rifiuto secco per consentire lo svuotamento del deposito di Pantano ad Acerra. I prezzi sono comunque inferiori rispetto a quelli per il trasferimento in impianti nel Nord Italia. Prezzi che però il Comune di Napoli non ha mai comunicato ufficialmente, per via di una sorta di etica commerciale, come ha affermato in alcune occasioni il vicesindaco Sodano (si parla comunque di un risparmio di 60 euro a tonnellata). Si procederà poi all’invio del rifiuto tal quale (codice 20): la tanto complessa autorizzazione, che ha visto momenti di blocco legati a passaggi burocratici negli uffici della Regione, è stata rilasciata dalla Regione Campania. Ora si attende il via libera da parte delle autorità olandesi che dovrebbe arrivare nelle prossime settimane.
Se da un lato i viaggi transfrontalieri pare vadano per la retta via, dall’altro alcune questioni bilanciano la situazione. Il neo presidente di ASIA Raffaele Del Giudice, di recente ascoltato in commissione ambiente in Comune, ha fatto sapere che il vero problema sono le attese dei camion portarifiuti per sversare negli impianti. “I camion rimangono in fila per dodici ore – ha affermato Del Giudice – e questo è il vero problema”.
L’altra questione che mette in una sorta di “preallarme” è la seguente: il Comune di Napoli ha prolungato il periodo di smaltimento presso l’impianto di stoccaggio provvisorio di via Brecce a Napoli est. Un’ordinanza sindacale, autorizza l’Asia “ad utilizzare parte delle aree del centro di raccolta di sito in via nuova delle Brecce 175 per lo stoccaggio provvisorio dei rifiuti per un ulteriore tempo di 10 mesi”. Il prolungamento è giustificato dal fatto che Provincia e Regione non hanno ancora realizzato un’impiantistica adeguata alle esigenze comunali: “Il sistema provinciale e regionale – si legge nella delibera – non consente oggi di smaltire quotidianamente l’intera quantità di rifiuti non differenziata”. La legge 123/2008 prevede che tali proroghe possano essere effettuate per un periodo totale di 18 mesi totali.
Nella stessa delibera si legge poi una ammissione di colpe dell’amministrazione comunale: “”Le iniziative assunte a partire da quelle individuate nella delibera di Giunta n. 739 del 16 giugno 2011, non hanno ancora sortito gli effetti della riduzione della quantità di rifiuti da smaltire”. Ovvero sia i provvedimenti per la riduzione dei rifiuti non sono ancora in misure considerevoli.
La raccolta differenziata porta a porta invece resta ancora al palo nelle zone di Ponticelli, Barra, S. Giovanni a Teduccio. A questo proposito però il presidente Del Giudice ha dato una speranza: “Stiamo facendo il possibile: si tratta di capire correttamente dove e come intervenire per spendere al meglio i fondi europei. Dobbiamo essere cauti e agire in sinergia con le altre istituzioni, perché nel momento in cui fallissimo la scadenza dell’Ue (fissata per giugno), la Regione Campania sarebbe tenuta a risarcire i soldi spesi”.
Mario De Angelis