Il Forum maledetto o la fine di un carrozzone politico che macinava sprechi e irregolarità.
Le chiavi di lettura per interpretare le vicende dell’organizzazione del Forum Internazionale delle Culture, che si terrà a Napoli nel 2013, possono essere varie.
Il sindaco de Magistris è di recente volato a Barcellona e ha ottenuto, dal sindaco di Barcellona (titolare dell’evento), la possibilità di concentrare nelle sue mani la gestione e l’amministrazione del Forum: “Un’organizzazione più verticistica ridurrà sprechi e irregolarità, che fino ad oggi sono state troppi – afferma il sindaco nella seduta del consiglio comunale – In questo modo snelliremo i tempi, che fino ad oggi sono stati troppo vincolati alle decisioni spesso, in ritardo, del cda del Forum”.
Una gestione quindi complessa e ricca di insidie: ecco come spiegare la defezione di Sergio Marotta (nipote di Gerardo, presidente dell’Istituto Studi Filosofici). Defezione che però il sindaco difende: “Marotta ha fatto un grande lavoro, ci ha aiutato a capire meglio gli sprechi e le criticità della Fondazione – spiega – In primo luogo ci aiutato a evidenziare la situazione economica: bisogna estinguere dei debiti, contratti nel passato, e per questo motivo la Fondazione non può essere sciolta del tutto, perché deve adempiere a situazioni burocratiche”
Il Forum quindi si trasformerà in un evento cittadino, dal momento che la Provincia di Napoli si è chiamata fuori: “Come Provincia abbiamo altre priorità – ha fatto sapere più volte il presidente Cesaro – non possiamo permetterci di spendere soldi che altrimenti dedicheremo ad esempio all’edilizia scolastica”
Anche il governo nazionale di Monti ha fatto sapere nelle settimane scorse, che “l’evento è sovrastimato e non vale la pena investirci ingenti somme di denaro”: in altre parole, significa un forte taglio dei fondi (da 150 a 15 milioni), promessi dal governo Berlusconi.
A ruota la Regione ha seguito la corrente, essendo, per effetto domino, colpita dai tagli decisi dal governo. Il governatore Caldoro però pronuncia parole di speranza: “Piena fiducia al sindaco – ha affermato – C’è sintonia sui grandi eventi e sul rilancio di Napoli e della Campania”. Comune e Regione sono saldate in un patto non scindibile: il primo è titolare dell’edizione 2013 del logo Forum delle Culture, mentre la Regione eroga i 20 milioni di fondi europei.
Il forum maledetto. La decisa sterzata di de Magistris, imposta dai tempi stretti e dalla mancanza di fondi, inizia ad avere pesanti conseguenze: sono in molti a lasciare il Forum.
L’attore Peppe Barra, si è dimesso dal comitato scientifico della Fondazione: “Preferisco dedicarmi al teatro, la mia decisione è indipendente dagli ultimi eventi”.
A ruota è seguita la defezione di Francesco Caruso, che si dimette dall’incarico di direttore generale della Fondazione: “La Fondazione si è voluto diventasse un “cortile” sprovvisto dei mezzi e strumenti necessari – ha detto l’ambasciatore – Mezzi esistenti, ma ostinatamente mantenuti fuori dalla fondazione.” Aggiunge poi parole di rammarico: “Che dolore per me, che pena per Napoli, che vergogna per tutti: il Forum non deve essere un evento cittadino”.
Intanto de Magistris non si lascia abbattere: “Chiederò un incontro al Presidente della Repubblica e a quello del consiglio per coinvolgere le diverse istituzioni nell’evento” – fa sapere in consiglio comunale.
Su cosa diventerà il Forum le idee (almeno lui) ce le ha molto chiare: “Sarà un Forum che coinvolgerà Camera di Commercio, Università e cittadini soprattutto: con pochi fondi dobbiamo chiedere una mano a tutta la città: lo spazio della sede della fondazione (l’Asilo Filangieri), sarà uno spazio aperto alle associazioni di cittadini, artisti e ai movimenti, che vorranno dare il loro contributo, in un luogo di confronto concreto, come lo è stato il Forum dei Comuni”
Insomma, una situazione che ricorda la sua vittoria alle elezioni: pochi mezzi, nessun appoggio dei partiti maggiori, ma una grande spinta della cittadinanza. Stavolta si ripeterà il miracolo?
Mario De Angelis