Sotto coperta .

Ricordate quelle pesanti coperte militari di lana cotta? Grezze , spartane ma capaci di grande “calorisità”? Sì , quelle che forse ritrovate ancora a casa dei nonni o che nelle foto , nei film in bianco e nero dell’Italia rurale marciavano a dorso di mulo .

Eccole “farsi belle” e discendere dai sentieri di montagna per salire sullle passrelle più glamour.

Caldissime , sono state trasformate in paltò , gonne e coat dall’aspetto volutamente ruvido ma non per questo poco fashion .

Strizza l’occhio ad un certo nomadismo di lusso la coperta firmata Hermès trasformata all’occorenza in un avvolgente caban dai colori caldi delle spezie.

 

Allure decisamente country sulla passerella Dsquared2  : la coperta in tartan viene drappeggiata , intrecciata , annodata come fosse un pareo e si sovrappone a jeans used . Diventando l’accento perfetto di un look da vera pioniera ottocentesca con tanto di vistoso cappello di panno a tesa larga , guanti da lavoro , cinture corsetto e maniche a palloncino . Casual e ricercata decisamente .

Si presta , però , in maniera eccellente anche a giochi più ardui : eccola trasformata in un lungo coat nella collezione Jean-Charles de Castelbajac ; prestare le lunghe e spettinate chiome – frange – come visto da Alviero Martini dando vita a cappe coccooncs ;  giocare con lo chic di una palette neutra e l’intreccio di un filo di lurex dando vita a coat lunghissimi e gonne kilt – Max Mara – dal sapore assolutamente chic , perfetto per la (gran) sera.

Mantendo lo spirito country-chic risulta perfetto il mix con cuissardes , stivali da equitazione , denim – Hermès docet –

Basterà , dunque , una semplice coperta portata su di un pull dolcevita , appoggiata su di una spalla e fermata da una cinta in vita – Etro – per rendre il look esclusivo ma sicuramente caldissimo .

Mentre le più coraggiose potranno osare proposte -lavorate all’uncinetto o ai ferri – che hanno ben poco da invidiare alle creazioni haute couture , correndo , così, al riparo dal freddo , “sotto coperta” !

M.Chiara D’Apolito

 

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