E’ una situazione confusa che grava innanzitutto sull’utenza dei servizi sanitari della provincia di Salerno, quella segnalata dal consigliere regionale del Pd Antonio Valiante in una interrogazione rivolta al governatore Caldoro. Una iniziativa che segue un’altra analoga presa di posizione di alcuni giorni fa. Valiante chiede a Caldoro “come intenda porre rimedio agli inammissibili disservizi sanitari patiti dai cittadini salernitani, diretta conseguenza anche della condizione estremamente precaria dei dirigenti alla guida di strutture complesse (ospedali, distretti, etc.), causata dalla inosservanza delle disposizioni del decreto 67/2011 che, ai sensi del cap. V punto 12, andavano concluse entro e non oltre il 31 dicembre 2011”.
“Per inciso – spiega il consigliere di opposizione – va detto che la ratio del decreto tende a stabilizzare il personale mediante la mobilità, per rispondere alla esigenza di ricoprire i posti vacanti con il personale in eccedenza, evitando così il blocco delle assunzioni imposto alle Regioni soggette al Piano di Rientro”.
Valiante vuole sapere “quando si concluderanno le citate procedure e se, nelle more, vengono rispettate le disposizioni del decreto in ordine al blocco delle assunzioni, delle proroghe del conferimento di incarichi per funzioni superiori, dell’affidamento di incarichi mediante avvisi interni per posizioni dirigenziali più onerose per l’Asl, della trasformazione di strutture semplici in complesse e così via”.
L’esponente del Pd segnale l’inspiegabile ritardo a proposito del riordino delle funzioni dirigenziali con il riassetto anche delle funzioni superiori e chiede a Caldoro “se la mancata attuazione del decreto 67/2011 ha consentito conferimenti di incarichi altrimenti vietati dallo stesso e, nel contempo, l’avvio di procedimenti vessatori solo nei confronti di taluni dirigenti in eccedenza, in palese violazione del decreto in questione”. Valiante conclude interrogando il presidente della Regione su quali provvedimenti intenderà assumere nei confronti dell’Asl di Salerno per ristabilire la legittimità dell’azione amministrativa in ordine all’attuazione del decreto in parola che recepisce gli accordi sottoscritti da parte pubblica e organizzazioni sindacali.