Dal 28 Febbraio al 4 Marzo presso il Teatro Bellini di Napoli il regista Claudio Longhi porterà in scena ‘La resistibile ascesa di Arturo Ui’ del drammaturgo tedesco Bertold Brecht, pièce tra le più significative della produzione teatrale novecentesca.
La resistibile ascesa di Arturo Ui, opera scritta in sole tre settimane nel 1941 durante l’esilio dell’autore ad Helsinki, si presenta come una parabola satirica sull’avvento del nazionalsocialismo nella Germania dei tardi anni Venti e dei primi anni Trenta: il drammaturgo nel bel mezzo dei combattimenti della Seconda guerra mondiale, decise di analizzare le origini di quello sfacelo politico che affondava le proprie radici nell’affermazione di dottrine antiliberali ed antidemocratiche che avevano guadagnato consensi sin dall’ultimo quarto del XIX secolo.
L’indagine che l’autore avvia sulle dinamiche del potere e della demagogia viene ambientata non in Europa, teatro effettivo del disastro, ma in una fantastica Chicago nella quale ripercorre le fasi della costruzione del consenso di Hitler (Ui), sulla falsariga di quelle dell’ascesa criminale di Al Capone.
I personaggi dell’opera hanno tutti una diretta controparte nel mondo reale: Ui è appunto Hitler, Ernesto Roma è Ernst Rohm, Dogsborough è Paul Von Hindenburg (suggerito tramite un gioco di parole in cui Hund, cioè cane, consonante con Hinden- diventa dog e burg è reso con ‘borough’), Emanuele Giri è invece Hermann Goring.
Ogni scena del testo fa riferimento ad un determinato evento storico: l’incendio dei magazzini suggerisce, per esempio, l’incendio del Reichstag.
Un’opera che illumina la coscienza dello spettatore senza la retorica di cui è facile abusare quando si tratta di eventi storici così drammatici, una ‘farsa storica’ dal piglio ironico, salace ed assieme epico, che lo spettatore che ha amato Il grande dittatore di Chaplin non può assolutamente perdere.
Maria Ilaria Incitti