Pompei: i commercianti in piazza per scongiurare il declino economico della città

Le vertenze sul fronte dello sviluppo economico continuano a interessare Pompei, nonostante sia considerata una città ricca e fiorente. Infatti, alla protesta dei lavoratori ex Aticarta, segue, a breve distanza, la manifestazione organizzata per la mattina del 23 febbraio dall’Ascom, Confcommercio, Confesercenti e Cidec. I commercianti dicono basta chiudono, i negozi e sfilano fino al Comune per ottenere un incontro con il sindaco, incontro limitato, inizialmente, ai soli rappresentanti di categoria, per motivi di ordine pubblico, e successivamente aperto a tutti i partecipanti. Molteplici le questioni messe sul tappeto dagli esercenti nei confronti del primo cittadino, Claudio D’Alessio. Innanzitutto la problematica dei parcheggi e della ztl che costituisce il perno fondamentale delle rimostranze dei commercianti, i quali ritengono particolarmente penalizzante l’inesistenza del frazionamento orario della sosta presente in località limitrofe come Scafati; problema per cui il sindaco rinvia alla scadenza del contratto con l’attuale società che lo vincola a detta tariffazione. Altro tema caldo è rappresentato  dall’erosione progressiva di parcheggi pubblici come a Piazza Schettini o Piazza Immacolata. Proprio quest’ultimo, del resto, rimane uno dei punti più controversi su cui si accende il dibattito con la platea, con alcuni commercianti che chiedono di interrompere i lavori che la interessano e di conoscere i relativi progetti. Tuttavia  il Sindaco ha chiarito, in merito, che la chiusura dell’area antistante Piazza Anfiteatro tramite l’utilizzo di dissuasori si è resa necessaria per far cessare la frequentazioni poco raccomandabili segnalate  dagli abitanti, mentre veri e propri progetti sono ancora in fase di ideazione. Folta nell’assemblea dei commercianti è stata anche la rappresentanza dei rivenditori di via Astolelle, strada chiusa al traffico da diverso tempo ,che rammentano l’aiuto promesso dall’amministrazione e non ancora ottenuto, per cui il sindaco si è dichiarato disposto a intervenire nel futuro prossimo, ricordando altresì che le opere realizzate sono di competenza del Commissariato per l’emergenza del fiume Sarno. Proprio questa zona, d’altronde, è più esposta all’apertura del nuovo centro commerciale per cui hanno manifestato allarme tutti  gli esercenti presenti, che temono che la creazione di nuove opportunità lavorative al suo interno, intorno alle seicento unità, possa tradursi in un impoverimento del tessuto economico e occupazionale del centro cittadino destinato a trasformarsi, a loro parere, in una nuova periferia commerciale. Alle diverse proteste il primo cittadino ha ribattuto  ponendo l’accento sulla necessità, per l’istituzione comunale, di trovare un punto d’incontro tra le diverse esigenze, tra cui quelle dell’emergenza occupazionale creata all’indomani della chiusura della cartiera, per cui il centro commerciale ha rappresentato l’unico sbocco. In ogni caso, il Sindaco e i rappresentanti sindacali hanno concordato degli incontri con cadenza quindicinale  per fronteggiare le criticità emerse durante la riunione e tentare di elaborare soluzioni condivise. A sintetizzare la situazione che caratterizza attualmente il commercio pompeiano è il presidente dell’Ascom Pompei, Alessandro Dia Paolo, che si riferisce alle contraddizioni risultanti da una grande potenzialità turistica inespressa nelle sue ricadute commerciali e dalle preoccupazioni suscitate dal prossima apertura dell’ipermercato in via Macello. Proprio su tali nodi, non ancora risolti, si giocherà la crescita economica di Pompei e solo il futuro potrà rivelare se questo nuovo centro commerciale sarà una sciagura, come paventato dai commercianti, o un volano per lo sviluppo della città.

Claudia Malafronte

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