Castellammare, l’amministrazione consegna immobile all’Asharam. Corrado: “Già confiscato in precedenza”

“Da covo del crimine e del malaffare a casa della non-violenza e dell’accoglienza: la camorra si combatte, e si batte, con iniziative concrete dal forte valore simbolico”. Lo ha detto il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio, a margine della cerimonia di consegna delle chiavi di un appartamento, un tempo appartenente al boss Liberato Paturzo, esponente del clan D’Alessandro, ai volontari dell’Associazione «Casa della pace e della non-violenza» che già hanno in gestione altri due immobili confiscati nello stesso stabile. “L’abitazione, di circa cento metri quadrati, sita nel Centro storico cittadino, sarà destinata a front-office e centro di prima accoglienza e andrà ad aggiungersi alle strutture dell’«Asharam Santa Caterina» che offrono un tetto ad oltre dieci donne dell’Est Europa. Da oggi, grazie a questa nuova sistemazione, sarà possibile accogliere un maggior numero di immigrati e non più solo donne, come accaduto finora”, ha aggiunto Bobbio. Per il primo cittadino, “si tratta di una iniziativa che ha un significato di grande impatto sul fronte della lotta all’illegalità e alla camorra” perché conferma, con la forza dell’esempio, che “il crimine non paga” e sottolinea, una volta di più, che “lo Stato – nelle sue varie articolazioni sul territorio, a cominciare dall’Amministrazione comunale – è in prima linea per l’affermazione dei principi di legalità e di giustizia. Aver riaperto, dopo due anni, un immobile confiscato a un esponente della criminalità locale e destinarlo a scopi sociali, facendolo vivere grazie allo straordinario lavoro di tanti giovani, cui va il mio plauso e il mio ringraziamento, è un ulteriore duro colpo inferto da quest’Amministrazione alla bestia camorrista”, ha concluso Bobbio. “Il lavoro dei volontari in questo stabile, uno dei primi beni confiscati alla criminalità organizzata nella nostra regione”, gli hanno fatto eco il vicesindaco Giuseppe Cannavale e l’assessore Rosanna Angiò, “è encomiabile. Grazie a questo nuovo spazio, i ragazzi e le ragazze che si occupano seriamente di immigrazione potranno organizzare nuove attività e aumentare il numero di posti letto disponibili”. “Il nostro lavoro oggi ha un riconoscimento ufficiale”, racconta invece Maurizio Somma, presidente dell’associazione «Casa della pace e non-violenza», “e con quest’Amministrazione comunale stiamo lavorando in sintonia d’intenti con l’obiettivo condiviso di dare una mano agli stranieri, che gravitano nel nostro territorio, e che hanno bisogno di punti di riferimento legali e validi”. Alla cerimonia hanno preso parte, tra gli altri, anche i consiglieri provinciali Serena Albano e Patrizia Sannino ed i responsabili del Consorzio Sole Maurizio Conte ed Angelica Romano.

Di seguito si riporta la lettera aperta al sindaco Bobbio da parte del consigliere comunale di Officina democratica Nicola Corrado che ricorda che l’immobile assegnato all’associazione di volontariato era già stato confiscato dalla precedente amministrazione.

Signor Sindaco,

ho appreso dai mezzi d’informazione dell’assegnazione di un immobile confiscato alla camorra all’associazione Asharam Santa Caterina, che da anni lavora a favore dei cittadini migranti.

Conosco personalmente questa comunità di ragazze e ragazzi che con passione e valore civico hanno costruito nel tempo una realtà meravigliosa di accoglienza e di crescita culturale rappresentando  nei fatti  un presidio di legalità nel contrasto efficace della camorra.

Una parte importante del mio percorso personale, politico ed amministrativo è legata in maniera indissolubile a questa storia fatta di impegno, di coraggio, di spirito di servizio, di voglia di riscatto e liberazione dalla camorra: sono orgoglioso di avere contribuito insieme a tanti altri a fare vivere l’Asharam Santa Caterina e di avere trasferito proprio lì in quei locali della camorra il mio ufficio di Vice-Sindaco.

Dopo due anni, superando incomprensioni inizialie sterili polemiche anche grazie al lavoro dell’assessore Angiò, la Sua Amministrazione ha valorizzato un’esperienza associativa che è un patrimonio dell’intera città;

detto questo, è doveroso da parte mia ricordare che l’ulteriore immobile consegnato all’Asharam era stato già confiscato dalla precedente Amministrazione nella quale ho svolto il ruolo di Vice –Sindaco ed individuato quale sede del centro di contrasto della violenza sulle donne.

Nel corso degli ultimi due anni quell’immobile è stato chiuso nel silenzio generale privando la città e le donne di un servizio essenziale di civiltà, e solo oggi finalmente torna a svolgere una funzione sociale rilevante;

 questi sono i fatti  che devono essere ricordati non solo per correttezza ed amore della verità ma anche e soprattutto perché sul terreno della lotta alla camorra vi è stato in passato un lavoro importante e serio che oggi può rappresentare un terreno fertile per estirpare la mala pianta della camorra e fare crescere il fiore della speranza di una città liberata dalla criminalità organizzata.

In questo ragionamento vorrei segnalare a Lei e a tutti i consiglieri comunali che nel mese di febbraio del 2010 il Consiglio Comunale all’unanimità votò la nascita dell’Associazione Onore Comune quale strumento di aggregazione degli Enti Locali, affidando alla nostra città un ruolo propulsivo per la costruzione di un’esperienza Istituzionale nazionale di contrasto di tutte le Mafie.

Il presidente di questa associazione è individuato nella figura del Sindaco, ma purtroppo ad oggi l’associazione esiste solo sulla carta: sarebbe importante rendere operativo questo strumento anche se affonda le sue radici nel passato così come l’immobile confiscato alla camorra in via Santa Caterina.

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano