Salerno, sequestro Casina Rossa. Moscatello: “E’ presidio di legalità”

“Appare quantomeno inusuale che la procura abbia proceduto al sequestro della Casina Rossa senza aver prima chiesto alla Provincia delucidazioni sulle presunte irregolarità che oggi vengono contestate”. E’ quanto dichiara il comandante pro tempore della Polizia provinciale di Salerno, Giovanni Moscatello. “Nello specifico – continua – la procura ci contesta il mancato collaudo statico della struttura e l’allaccio abusivo alla rete idrica. Se informati, avremmo potuto dimostrare che il certificato di collaudo, a firma dell’ingegnere Francesco Guida, è stato depositato al Genio Civile il 17 agosto 2009 (n. protocollo 96234/2239) e che nei locali della Casina Rossasono presenti ben due contatori istallati dal Consorzio di Bonifica Destra Sele”. “Da comandante – aggiunge – mi corre l’obbligo morale di esprimere il mio sentimento di orgoglio per l’opera di presidio e di controllo del territorio compiuto dal corpo di polizia provinciale e, in particolare, dalle donne e dagli uomini che lavorano nel presidio della Casina Rossa a tutela della legalità in un area fortemente degradata e a alto rischio”. “La nostra azione – conclude – in collaborazione costante con le Forze dell’Ordine, è stata tanto efficace da infastidire la criminalità che si occupa dello sfruttamento della prostituzione e del lavoro nero. Con la stessa efficienza siamo impegnati affianco a Legambiente e al WWF per ridare una dignità ambientale a un’area dalle indiscusse potenzialità turistiche”.

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano