Venerdì 2 Marzo alle ore 17.00 nella Sala Conferenze de ‘Il Denaro’ presso il Teatro Mediterraneo della Mostra d’Oltremare di Napoli si terrà la presentazione del libro-inchiesta del giornalista Pietro Funaro: ‘Mani sul Terremoto – Campania anni ’80, l’altra faccia dell’emergenza’.
All’incontro parteciperanno anche l’On. Rosa Russo Iervolino, l’On. Antonio Fantini, l’On. Giulio Di Donato, il Dr. Ermanno Corsi ed il Professor Gennaro De Crescenzo.
Si tratta di un libro incentrato sulla tragedia che colpì la nostra regione il 23 novembre del 1980; nell’opera si racconta sia il dramma che i successivi tentativi di ricostruzione, lasciando la parola ai protagonisti dell’epoca, illustrando le posizioni dei partiti, analizzandone le motivazioni: “A lungo mi sono chiesto se intraprendere questa nuova sfida. Un’inchiesta,” ricorda Funaro “nata dalla volontà di raccontare un avvenimento e tutte le vicende che ne sono scaturite, da un punto di vista diverso”.
Il libro, come sottolinea Funaro, oltre ad essere un approccio nuovo al disastro ambientale ed umano del sisma ed un tentativo di ricerca di un punto di vista che possa essere il più obiettivo possibile, si presenta anche come un’attenta riflessione sull’amministrazione pubblica degli anni Ottanta, che si trovò a dover affrontare un’emergenza dalla portata inimmaginabile.
Il terremoto dell’ottanta e quello dell’ottantuno hanno rappresentato due colpi fatali allo sviluppo del Mezzogiorno. I contributi pubblici e i risultati di diversi finanziarie hanno appoggiato la politica di ricostruzione, ma basterà guardare ai risultati ed alcuni interrogativi sorgeranno spontaneamente.
“Nello studiare decine e decine di documenti, analizzare dati, approfondire fatti ed eventi” spiega l’autore “mi sono reso conto della necessità di raccontare quel periodo diversamente da come fatto finora, assumendo il ruolo di semplice narratore, senza esprimere giudizi legati a facili campanilismi che sarebbe troppo comodo decontestualizzare demagogicamente. Nel libro,” conclude Funaro “ho voluto dare l’opportunità ai protagonisti della politica dell’epoca di spiegare le loro ragioni, di commentare il quadro partitico in cui si operò e, non per ultimo, esprimere con profondo rammarico il rimpianto di una progettualità che, ahimè, oggi stenta a riconoscersi nei processi decisionali a tutti i livelli”.
Maria Ilaria Incitti