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San Giorgio, spaccatura all’interno del Pdl. Parla Scognamiglio

Fuori o no dal Pdl? E’ da alcune settimane che in città e negli ambienti politici sangiorgesi ci si pone l’interrogativo che coinvolgerebbe alcuni militanti azzurri. Il Popolo della Libertà locale è ormai spaccato, da una parte i consiglieri comunali Ciro Di Giacomo e Alessandro Longobardi che si candideranno per una seconda consiliatura all’interno della coalizione sponsorizzata dall’onorevole Bruno Cesario e gli altri due consiglieri comunali Luigi Castaldo e il neo capogruppo Antonio Maione, accompagnati dal presidente della sezione locale del Pdl Giampaolo Scognamiglio che appoggeranno la candidatura a sindaco dell’indipendente (in consiglio comunale) ex capogruppo Pdl Aquilino Di Marco. Il dubbio nasce proprio sulla collocazione futura di Maione, Castaldo e Scognamiglio, se cioè rimarranno nel partito di Berlusconi o migreranno altrove. A tal proposito, a rompere il silenzio è lo stesso Scognamiglio che in una lettera aperta  ai sangiorgesi spiega la sua attuale posizione in merito e quali potrebbero essere le scelte future: “Cari concittadini, da qualche mese vengono diffuse notizie che offendono la mia dignità di militante del Popolo della Liberta’- esordisce il leader azzurro – è noto a tutti, compresa la classe dirigente provinciale e regionale, il mio impegno per conseguire risultati in termini di qualità delle proposte politiche, e di consensi. Con i consiglieri comunali e tantissimi nuovi adepti, stiamo preparando una coalizione che vede presenti tutte le forze moderate, con le quali abbiamo individuato e designato il candidato sindaco nella persona del dott. Aquilino Di Marco, un professionista noto e serio. Tutti insieme stiamo lavorando sul territorio, e riscontrando sempre più, nuove adesioni da parte di giovani, commercianti, imprenditori, professionisti e casalinghe pronti a dare un contributo concreto e a spendersi in prima persona, per contrastare e superare  il malgoverno del centro sinistra a San Giorgio a Cremano”. A questo punto Scognamiglio evoca il suo personale trionfo alle provinciali del 2009:”Questo obiettivo finora perseguito è il frutto di un percorso che abbiamo delineato a partire dal clamoroso successo conseguito delle ultime elezioni provinciali, che mi ha visto in prima persona battere il candidato del Partito Democratico nonché sindaco in carica Domenico Giorgiano, che si ripresenta ancora una volta come candidato uscente espresso dal centro sinistra”. Ma il tono della missiva si accende quando si legge che:” le voci che circolano con insistenza fanno pensare ad una macchinazione ordita dall’on. Bruno Cesario con lo scopo di impadronirsi del nostro partito e dei suffragi precedentemente ottenuti – prosegue Scognamiglio –  un parlamentare – e qui parte l’accusa –  da sempre schierato nelle fila del centrosinistra e,cosa ancor più grave, maggiore sostenitore delle candidature di Giorgiano, sia alle comunali che alle provinciali, desta con giusta ragione, notevoli perplessità tra elettori e iscritti del nostro movimento. Abbiamo la convinzione che la città, e non solo, non abbia accolto con positività l’ingresso di Cesario nelle nostre fila. Egli, pur non avendo alcuna investitura ed incarichi di partito, si propone di rappresentarlo, ignorando con arroganza che sul territorio esistono e lavorano da anni dirigenti e militanti che hanno portato il partito ad essere il primo per suffragio elettorale. Noi non ci stiamo alla tracotanza. Ma se la dirigenza provinciale e regionale del PDL affiderà le sorti del nostro partito a chi, nel corso di un ventennio è stato nostro e loro avversario  – minaccia il leader azzurro –  saremo costretti a malincuore nella tornata elettorale delle amministrative 2012 ad allontanarci dal partito stesso”. Scognamiglio:”La migliore risposta è la convocazione del congresso cittadino da tenersi entro il mese di giugno per eleggere gli organismi di partito”. La lettera si conclude con una metafora ripresa da un discorso del segretario nazionale Angelino Alfano: “Noi dobbiamo costruire un partito, nel quale il figlio di papà un po’ asino o scemo, non possa battere un ragazzo intelligente, appassionato e squattrinato”.

 

Claudia Di Paola

                                                                                                                            

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