All’età di 69 anni è scomparso Lucio Dalla. Il cordoglio degli amici e non…

Addio Caruso.

Lucio Dalla è morto per un arresto cardiaco a Montreaux, in Svizzera, dove si trovava in tour europeo partito  il 27 febbraio da Lucerna.

A pochi giorni dal suo sessantanovesimo compleanno (il 4 marzo), proprio come recitava il titolo di una delle sue celeberrime  canzoni: 4 marzo 1963, titolo scelto per sfuggire alla censura. Una vita di musica,  sin dall’esordio nel 1966. Con l’album 1999 alla sua ultima apparizione televisiva sia come autore e direttore d’orchestra  in coppia con Pierdavide Carone  Nanì.

Musicista completo, ha attraversato diversi stili musicali dal beat alla ritmica.

Lo ricorderemo con le sue parole:” Uno dei miei grandi sogni è essere napoletano”.

Quel napoletano di Caruso o di quella versione di Anema e Core estratta dal suo album del 2011 “Questo E’ Amore”. A poche ore dalla scomparsa sono già arrivati i messaggi di cordoglio di amici e parenti. Tra i primi a commentare la triste perdita sono stati Eros Ramazzotti e Eugenio Finardi:

«Non potrò mai dimenticare il suo telegramma al mio primo Sanremo, mi scrisse: “Olè”. Fu il primo messaggio e ne fui onorato, ci mancherà tanto la sua genialità, era un grande…»

Eros Ramazzotti

  «Lucio no, proprio non me l’aspettavo! L’avevo visto a Sanremo pochi giorni fa, sempre allegro, con quei suoi occhi da Elfo che sembravano guardarti dentro e sorridere di ciò che vedevano. Sembrava eterno. Lo stesso che clowneggiava con il clarinetto alla Palazzina Liberty di Milano, quando lo vidi per la prima volta mentre cantava “Com’è Profondo Il Mare”, 30 anni fa. Lo stesso che cantava “Paff Bum” con i mitici Yardbirds, guadagnandosi il rispetto e la gratitudine di noi piccoli rocker. Un jazzista inventatosi cantautore trasformato in Pop Star. Mi ha fatto l’onore di suonare in 2 mie canzoni. Un uomo fiero, ironico, molto emiliano. Un grande musicista. Però questa brutta sorpresa non dovevi farcela Lucio! Buon viaggio, salutami Caruso…» Eugenio Finardi

 Vasco Rossi

La notizia corre in rete, passa di bocca in bocca…è morto Lucio Dalla… Stroncato da un infarto, se ne è andato nel sonno..
Non siamo mai pronti a notizie del genere, rimaniamo attoniti, sbalorditi, spaventati, arrabbiati e poi tristi molto tristi, senza parole. C’est la vie, questa è la vita..ha la precedenza su tutto meno che sulla morte, che arriva quando meno te la aspetti..
Un colpo a trad…imento la fatalità, il caso!
Ci sentiamo all’improvviso parte di una stessa grande famiglia a cui viene a mancare il capofamiglia..perchè questo era Lucio Dalla: un padre affettuoso e sempre presente con il suo entusiasmo, le sue idee spesso all’avanguardia per il cantautorato italiano, il suo grande amore per la musica.Che lo ha accompagnato fino all’ultimo e questo ci consola, Lucio se ne è andato come avrebbe voluto, era in tour in piena attività…
Nessuno muore mai completamente, qualche cosa di lui rimane sempre vivo dentro di noi!
Wiva Lucio Dalla.

Pooh

«Lucio, perché così lo chiamiamo tutti da sempre, senza bisogno del cognome, è stato amico e fratello di tutti quelli con cui ha lavorato, cantato o anche solo parlato… Sempre uguale a sé stesso, sempre in equilibrio perfetto con una cultura acquisita e inventata strada facendo. Lucio è stato l’esempio più bello di chi ha saputo trasformare con leggerezza il proprio lavoro in un’arte.  Lucio, con la sua continua voglia di stupire e la sua involontaria capacità di piacere al mondo! »      

Nicolò Agliardi

«Mio padre a sette anni mi fece ascoltare, durante un viaggio in auto “Ma come fanno i marinai”. Ho capito qualche anno dopo che uno di quei  marinai “mascalzoni ed imprudenti con la vita nei calzoni e col destino in mezzo ai denti sotto la luna puttana e il cielo che sorride” era proprio Lucio; e che mi avrebbe insegnato ad amare le parole e a godere della loro leggerezza e della loro profondità. Un giorno gli ho chiesto se avesse idea di dove fossero finiti Anna e Marco. Mi ha risposto che non aveva alcuna importanza il luogo, ma mi ha convinto quando mi ha promesso che ovunque fossero, ancora si amavano. Questo ho imparato da lui». 

 Giulio Casale

«I primi album di Lucio hanno acceso in me il sogno di poter fare lo stesso lavoro d’artigiano. A tratti Lucio è stato un genio».

 

Sal Da Vinci

«La musica italiana ha perso un suo accento. Addio Lucio, sei scomparso e presente».

Ciao Lucio.

Grazie.

Ligabue

«Lucio Dalla è stato una delle persone più libere fra quelle che hanno fatto canzoni nella nostra storia.

Era libero di seguire tutti i doni che gli sono stati fatti.

Prima di tutto quello di una musicalità che gli usciva da ogni poro. Bastava che posasse le mani su un pianoforte o soffiasse su un sax o un clarinetto e ne usciva subito MUSICA. Poi la sua voce che, naturalmente, …era così piena di MUSICA che tante volte era costretto a inventare linguaggi e suoni perché la lingua italiana non gli bastava.

E finalmente le parole, quando ha cominciato a scriverle – da “Come è profondo il mare” in poi – sono sempre state piene di malinconia, meraviglia, ironia, gioco, stupore.

E tutto è sempre stato all’insegna di un’enorme, instancabile vitalità.

Durante l’anno più difficile della mia vita – quando mi sono ritrovato a fare l’artigliere da montagna a Belluno – le poche volte che mi hanno dato una licenza, non più di cinque/sei, sul mangianastri della mia vecchia Opel girava sempre “Dalla”, l’album con “Balla Balla Ballerino”, “Il parco della luna”, “La sera dei miracoli”, “Meri Luis”, “Cara” e altre meraviglie. In uno stato emotivo come quello era incredibile l’effetto che mi facessero quelle canzoni. Chiaramente, al rientro in caserma, le stesse canzoni avevano il compito di passarmi un po’ di forza ma succedeva sempre che su “Futura”, l’emozione diventasse quasi insostenibile. Amarezza e speranza, malinconia e gioiosità, attaccamento al passato e spinta verso il futuro, in quel pezzo (insieme a chissà quanti altri stati d’animo) c’erano e ci sono tutti.

Era il terzo album di una trilogia di capolavori: “Come è profondo il mare”, “Lucio Dalla”e “Dalla” che, cosa più unica che rara nella nostra storia, erano uno dietro l’altro. Un filotto di gioielli.

Parecchi anni fa, mi arriva una chiamata sul telefono. Io rispondo ed era proprio lui. Non c’eravamo mai sentiti prima. Mi dice “Guarda, scusa se ti disturbo, ma avevo bisogno di dirti una cosa velocissima. Ho sentito la tua nuova canzone per radio e vedrai che con quella vendi settecentomila copie”. Io non feci neanche in tempo a ringraziarlo per la sorpresa che lui aveva già messo giù. Dentro di me pensavo “See, settecentomila copie… ma quando mai…”. La canzone, appena uscita, era “Certe notti”.

Concludo dicendo che fra le tante cose che ammiro in lui c’è la sua anomalia. Lo classificano fra i cantautori ma è un’etichetta che non lo inquadra bene.

Lui era ed è Lucio Dalla. »

 

Ciao Lucio ora potrai per sempre respirare il profumo del tuo mare.

“Lucio Dalla è stato un indiscusso protagonista della scena musicale ed artistica italiana ed internazionale, ma anche un grande amico, nonchè cittadino onorario, della nostra città”.
Così Giuseppe Cuomo, sindaco di Sorrento, alla notizia dell’improvvisa scomparsa del cantautore bolognese.
“La sua “Caruso” resta un simbolo di Sorrento – ha aggiunto Cuomo – Dalla è stato più volte premiato qui da noi in occasione di eventi e manifestazioni e ha sempre goduto dell’affetto di tutti. Un rapporto iniziato negli anni Sessanta e mai interrotto. Non ha mai nascosto il suo amore, ricambiato, per questa terra. Nell’ultima edizione di Sanremo ha voluto interpretare Anema e Core, composta proprio da un sorrentino, Salve D’Esposito”.
Cuomo ricorda di averlo raggiunto al telefono lo scorso gennaio, per invitarlo alla mostra “Canta a Surriento la passione dei sorrentini per la musica”, in corso a Villa Fiorentino.
“Si era molto dispiaciuto di non potere intervenire all’evento, che ospita una sezione dedicata proprio alla canzone Anima e Core – aggiunge il sindaco – Ma mi aveva promesso di tornare a Sorrento per la posa del busto di Salve D’Esposito nella villa comunale. La sua scomparsa lascia un grande vuoto. A lui dedicheremo un pezzo della nostra Sorrento”.
Cuomo ha infine reso noto che il Comune di Sorrento parteciperà in forma ufficiale al rito funebre e sarà tenuta una commemorazione nel corso della prossima seduta del consiglio comunale.

Vincenzo Mirabella

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