Pompei: un passo avanti sulla questione Aticarta, i lavoratori rassicurati dalla Fergos

Dopo quattro giorni di presidio dei lavoratori ex Aticarta davanti ai cancelli del cantiere del nuovo centro commerciale, giovedì primo marzo arriva il momento della tanto attesa riunione dei sindacati con la Fergos, che gestisce l’impianto, e il comune di Pompei rappresentato dal sindaco Claudio D’Alessio. Il vertice, protrattosi per diverse ore, si conclude in maniera positiva per i lavoratori, che vengono rassicurati rispetto ai rumors circolati nei mesi precedenti sulle difficoltà ad assorbirli nella nuova struttura produttiva. Il versante sindacale, rappresentato da Domenico Cascone, per la UIL, e Raffaele De Gennaro della Rsu, aveva ribadito, anche prima dell’incontro, che non erano in corso ulteriori trattative, ma solo la richiesta di rispettare l’accordo siglato nel luglio 2006 al ministero delle attività produttive, accordo per cui le società con più di quindici lavoratori che opereranno all’interno dell’ipermercato dovranno assumere i lavoratori ex Aticarta. Al termine del vertice con i sindacati, la buona notizia è che non solo la Fergos ha garantito il rispetto della convenzione del 2006, ma ha anche annunciato l’intesa con la Regione Campania per realizzare i corsi di formazione a favore degli ex dipendenti che saranno inseriti nell’impianto di via Macello. Proprio la formazione era stato uno dei punti di frizione tra l’azienda e i sindacati, e sembra finalmente destinato a risolversi grazie alla disponibilità dell’ente regionale che prevede anche dei bonus per le imprese che assumeranno i lavoratori dell’ex cartiera. I rappresentanti dei lavoratori, del resto, considerano un passo avanti importante quanto ottenuto nella riunione, anche se manterranno una costante attenzione fino alla chiusura della vicenda. D’altronde l’apertura del centro commerciale avverrà nei prossimi mesi e allora ci si augura che tutti i lavoratori dell’ex Aticarta potranno tornare a varcare la soglia del loro precedente stabilimento e potranno farlo con un nuovo lavoro, che darà loro, non solo un diritto, ma anche una nuova dignità.

                                                                                                                      Claudia Malafronte

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