Le reazioni. Differenti anche le reazioni tra i protagonisti del consiglio comunale del 1 marzo. Francesco Portoghese (consigliere di Italia dei Valori uscito dall’aula) ha preferito non commentare la questione, mentre il Socialista Raffaele Cuorvo (anch’esso uscito dall’aula consiliare) è ottimista: “Io personalmente sono andato via per impegni politici. Non credo ci siano gli estremi per far saltare l’amministrazione, è soltanto una crisi passeggera. Capita che ci siano dissensi dopo un lungo periodo di governo. Questa amministrazione ha l’obbligo di terminare il suo mandato”. Decisamente critici, invece, i consiglieri di opposizione. Antonino Solina, capogruppo dell’Udc che ha dato il via al declinio della maggioranza chiedendo la verifica del numero legale commenta: “Il sindaco ormai non ha la maggioranza, ne politica ne numerica. E’ chiaro che i partiti non vogliono discutere, l’hanno dimostrato uscendo dall’aula l’altra sera. La politica – commenta Solina riferendosi alle scuse di Duraccio con conseguente rifiuto delle dimissioni da parte del sindaco – è un’arte nobile che eleva gli uomini, ma talvolta l’attaccamento alla gestione li fa diventare piccoli”. Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere Pdl, Enzo Ciotola: “E’ palese che all’interno della maggioranza c’è una profonda spaccatura. In aula è rimasto solo il Partito Democratico. Sinistra e Libertà ancora una volta ha preso le distanza dall’amministrazione Cuomo. La crisi in maggioranza è lampante, si sta verificando quello che noi abbiamo detto quasi un anno fa. I problemi economici di questa amministrazione stanno venendo a galla, sono stati molto bravi a mascherarli”. Il consigliere pidiellino si esprime anche sulle scuse dell’assessore Salvatore Duraccio al sindaco Cuomo: “Resto sconcertato. Mi aspettavo un atteggiamento più dignitoso da parte di un politico con una certa esperienza. Evidentemente alcune poltrone costano più della dignità”.
Il consiglio. Prima delle fughe dei consiglieri di Sinistra e Libertà, partito Socialista e Italia dei Valori, il consiglio è stato ricco di discussioni ed interrogazioni. I lavori sono iniziati con una notizia che ha fatto storcere il naso a molti. Infatti, il primo cittadino ha informato all’assise di aver inviato una nota al Presidente della Regione Campania Stefano Caldoro e all’assessore regionale
alla sanità Michele Schiano, nella quale chiede di avviare tutto l’iter affinchè la città di Portici torni nell’Asl Na3. Una decisione che ha avuto le reazioni contrarie dei consiglieri che, nel mese di dicembre scorso, preferirono non esprimersi sulla questione sanità abbandonando l’aula (allora ad infuriarsi furono i rappresentanti dei centri convenzionati). Altra questione che ha messo a dura prova i nervi degli amministratori è stata quella sollevata da Antonino Solina. Il consigliere Udc ha chiesto spiegazioni sull’installazione e l’utilizzo della gru da qualche anno staziona nella zona del porto del Granatello. Solina ha minacciato di denunciare la questione alla Corte dei Conti, dato che dal primo cittadino non avrebbe avuto risposte adeguate: “Il sindaco ha ammesso pubblicamente che la gru non è stata mai usata – commenta il capogruppo Udc -. Attendo ulteriori
chiarimenti e laddove dovessi evincere che sono stati sprecati soldi pubblici mi riservo di fare denuncia alla Corte dei Conti, a meno che con un atto politico l’amministrazione non chieda scusa ai cittadini per aver utilizzato male i
soldi pubblici”. L’unico punto all’ordine del giorno discusso ed approvato è stata la proposta di Aldo Agnello di registrare le unioni civili. La proposta è stata approvata con 25 voti favorevoli e soli due contrari (Portoghese e Viscardi). Da segnalare la presenza in aula consiliare del comitato spontaneo dei disoccupati, che ha chiesto un incontro con il primo cittadino per discutere della problematica lavoro. A presenziare sono stati circa 40 disoccupati, che hanno deciso di manifestare in silenzio la sordità degli amministratori alla loro richiesta.
Andrea Scala