Portici, ora sono i tassisti di piazza a lamentarsi: “i taxi collettivi? Non potrebbero sconfinare”

Continua la polemica tra tassisti. Dopo le dichiarazioni rilasciate al nostro giornale dagli autisti dei taxi collettivi di Ercolano, dove lamentavano un accanimento da parte della polizia municipale di Portici nei loro confronti,  giunge la replica dei tassisti di piazza della città della Reggia. Nell’articolo pubblicato nello scorso numero de “Il Gazzettino Vesuviano”, gli autisti dei taxi collettivi ci
rivelarono che avevano chiesto un incontro con il sindaco di Ercolano, Vincenzo Strazzullo, per chiedere l’estensione del loro “raggio d’azione”. Nella fattispecie, i tassisti collettivi vorrebbero poter trasportare le persone da Ercolano a Portici e viceversa, senza incorrere in sanzioni. Nell’incontro con Strazullo, i tassisti collettivi chiederanno al primo cittadino di portare all’attenzione del sindaco di Portici, Vincenzo Cuomo, la questione che da anni è fonte di polemiche. Tuttavia la richiesta ha infastidito non poco i tassisti di piazza San Ciro: “Gli autisti dei taxi collettivi si sono lamentati, ma non capiamo di cosa – spiega un tassista di piazza San Ciro -. Loro a Portici non potrebbero proprio entrare, dato che la licenza che hanno permette loro di girare solo per il comune di Ercolano. Credono che possono scaricare le persone a Portici, cosa non vera. Questi signori non solo invadono un territorio che non è di loro competenza, ma addirittura in molti casi fanno un vero e proprio lavoro da tassisti di piazza. Ad esempio – spiega il tassista – molte volte prendono persone che devono arrivare all’aeroporto o in altri luoghi nei quali loro non potrebbero proprio arrivarci. Per non parlare poi di coloro che non hanno nemmeno la licenza, gli abusivi per intenderci”. La lamentela dei tassisti di
piazza San Ciro si estende anche all’amministrazione comunale di Portici: “Non ci sentiamo tutelati. Molte volte abbiamo chiesto aiuto all’amministrazione comunale che puntualmente invia delle pattuglie per qualche giorno, ma poi per mesi non si fanno vivi”. Un altro conducente di un taxi da piazza tiene a precisare che, l’articolo 1 della “Legge quadro per il trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea” pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale” del 15 gennaio 1992, recita: “Sono definiti autoservizi pubblici non di linea quelli che provvedono al trasporto collettivo od individuale di persone, con funzione complementare e integrativa rispetto ai trasporti pubblici di linea ferroviari, automobilistici, marittimi, lacuali ed aerei, e che vengono effettuati, a richiesta dei trasportati o del trasportato, in modo non continuativo o periodico, su itinerari e secondo orari stabiliti di volta in volta”.

Andrea Scala

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