Divelti numerosi cordoli laterali che delimitano le aiuole, corridoi esterni trasformati in orinatoi a cielo aperto nelle ore serali : questo a Ercolano l’aspetto penoso del perimetro esterno del MAV ( museo archeologico virtuale) che continua a lasciare interdetti residenti e visitatori. Se da un lato infatti in paese si organizzano meeting e dibattiti sul tema della legalità, se la Magistratura con le Forze dell’Ordine parlano di modello ercolanese nella lotta al fenomeno estorsivo, dall’altro non si muove un dito dal Palazzo di Città per rilanciare la produttività e l’immagine di una comunità ormai alle corde. Parole, solo parole e polemiche caratterizzano l’operato di un governo locale chiamato oggi a dare conto del proprio operato ad un elettorato sempre più diffidente nei confronti del pubblico. Il problema di fondo è che a Ercolano ogni forza istituzionale agisce da “se”, ovvero senza un’adeguata sinergia tra le parti di un mosaico che dovrebbe nell’insieme dar vita al tessuto culturale indigeno. “ Lealtà inter partitica e amore per i luoghi” così aveva commentato il vice capo gruppo del Pd Luigi Simeone invitando l’intera classe politica locale a operare con moderazione e senso di responsabilità in favore del popolo ercolanese. “ Continuiamo a non comprendere – ha precisato l’esponente del PDL Aniello De Rosa – la meraviglia di alcuni amministratori locali dinanzi a disservizi pubblici endemici ormai da decenni a Ercolano. Non si può arginare un fiume in piena con una sola “pietra” : occorre innanzitutto monitorare con professionalità e coscienza le reali priorità di un territorio vesuviano dalle potenzialità produttive appena scalfite e dalla tradizione storica culturale celeberrima. Senza un’adeguata scolarizzazione non si riuscirà ad invertire l’infelice rotta che ormai da troppo tempo umilia e vanifica i sacrifici di chi ha creduto e investito a Ercolano”. Chiaro il monito di De Rosa a cui fa eco la rabbia dei residenti : perché ormai di rabbia vera e propria si parla e non più di semplice malcontento. Troppe le incongruenze, le beghe di palazzo, gli interessi personali per rendere credibile buona parte della classe dirigente agli occhi della popolazione. Ora la parola spetta al primo cittadino Vincenzo Strazzullo : è giunto il momento da parte del leader del Pd di passare all’azione tenendo fede alle promesse pubblicamente fatte agli ercolanesi in periodo elettorale. Della serie :il futuro di Ercolano passa oggi per Strazzullo.
Alfonso Maria Liguori