L’amministrazione Giorgiano scricchiola. A due mesi dalle elezioni amministrative la maggioranza di centrosinistra al governo della città perde pezzi. Tira una brutta aria tra le mura del Palazzo di città dopo che si sono rincorse voci insistenti su un possibile rimpasto in giunta che interesserebbe almeno due assessori. Nello scorso weekend si è dimesso il consigliere del gruppo misto Gaetano Arpaia, che fino al primo marzo appoggiava la coalizione del sindaco Mimmo Giorgiano. Alla base della sua scelta vi sarebbe la probabile fuoriuscita dall’amministrazione del suo assessore alle Attività produttive Maria Elena Sassone, da lui indicata, appartenente all’Api, partito in cui militava Arpaia prima di passare al Misto. Arpaia passa all’opposizione nelle fila dell’Udc, partito col quale si candiderà alle prossime elezioni di maggio a sostegno del candidato a sindaco Aquilino Di Marco. La decisione arriva come un fulmine a ciel sereno. “Ho maturato tale scelta in quanto mi aspettavo una coalizione forte invece ho riscontrato la presenza di partiti che non pensavano al bene della città ma solo ai propri interessi. Alcuni mesi fa è iniziato il grande mercato con poca attenzione a quelle che erano le priorità per San Giorgio”, il commento amaro del consigliere uscente. Ma le preoccupazioni per Giorgiano non finiscono qui se è vero che anche l’assessore alla Sicurezza Ciro Russo starebbe pensando di lasciare la giunta a seguito di alcuni malumori sorti in questi ultimi mesi, durante i quali sarebbero scoppiate alcune tensioni a seguito di decisioni o proposte lanciate da Russo e non condivise dalla maggioranza di cui fa parte, o a quanto pare da alcuni esponenti di spicco del suo partito, il Pd. La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso sarebbe rappresentata dal mancato sostegno ad un’iniziativa fortemente voluta dall’assessore, ossia la realizzazione di uno sportello antiracket sul territorio, anche in virtù della chiusura, per camorra, del supermercato “Sisa” di via Galante avvenuta il mese scorso. In quel caso, Russo rivela di aver sbattuto contro il netto rifiuto della sua maggioranza:”Lo sportello antiracket sul nostro territorio è indispensabile – dice l’assessore – purtroppo, anche la nostra città può essere interessata da episodi criminali e tale strumento costituirebbe un ottimo deterrente al fine di contrastare l’illegalità. Non capisco tale ipocrisia”. Parole dure che si aggiungono a diversi altri episodi in cui l’assessore si è sentito isolato dalla sua stessa maggioranza. Tra questi, uno degli ultimi provvedimenti adottati dall’assessorato è stata l’installazione di un display elettronico, sulla facciata esterna della Casa comunale atto alla diffusione di informazioni alla cittadinanza sulle attività quotidiane svolte dall’amministrazione. Il costo dell’opera è stato di 23mila euro. Su Russo si sarebbero abbattute accuse bipartisan di spreco di denaro pubblico. “Polemiche e critiche sopportabili se a farle è l’opposizione – accusa Russo – ma se è la maggioranza stessa di cui faccio parte a muovermi forti perplessità, vuol dire che qualcosa non va. Per più di un anno e mezzo, cioè a partire dalla mia nomina, ho lavorato intensamente nell’interesse della città realizzando numerosi progetti facendo di questo assessorato uno tra i più prolifici di quest’amministrazione. A questo punto devo capire se il mio contributo in giunta è ancora utile o meno”. Russo, inoltre, smentisce di voler fare il salto della barricata per entrare tra le fila del centrodestra. Intanto, il sindaco Giorgiano fa diffondere un documento in cui chiede un nuovo patto per l’unità del centrosinistra:”Facciamo appello a tutte le forze politiche che si riconoscono nel centrosinistra affinché superino ogni pregiudiziale e ritrovino l’unità in vista delle imminenti elezioni amministrative. Un nuovo patto politico che si basi sulla ricerca del bene comune, sul rifiuto del trasformismo, sulla lotta agli sprechi, riunendo partiti, movimenti, associazioni che si rivedono in valori comuni per tracciare insieme il percorso per dare alla città un governo credibile, solido, di qualità e battere le destre”. Al momento, Giorgiano gode del forte appoggio di Pd, Sel, Idv, Verdi e Api ma evidentemente non basta. Il sindaco è consapevole che la sua amministrazione sta attraversando un momento difficile e sta lavorando febbrilmente al fine di scongiurare quello che molti in città cominciano a paventare, ossia l’ipotesi di non riuscire a vincere al primo turno e andare così al ballottaggio. E magari spuntarla in seconda battuta. Ma è un rischio che l’attuale amministrazione non vuole correre. Chissà se questi siano i prodromi di una crisi politica all’interno della maggioranza…
Claudio Di Paola