Dopo ben tre sconfitte consecutive, giunte con Sarnese, Ischia e Irsinese, la formazione di Torre del Greco prova a rialzare la testa e gettando lo sguardo in avanti, verso il prossimo avversario, l’occasione si presenta come una di quelle da non lasciarsi sfuggire: domenica si gioca Gaeta-Turris, l’ultima della classe contro un allievo dalle enormi potenzialità, ma piuttosto discolo e che ora sembra ormai rassegnato al mancato conseguimento della promozione, sia quella diretta, che tramite play-off. La mazzata più deprimente, però, l’ha inferta il presidente della Lega Pro, Mario Macalli. Costui, come già ribadito nell’autunno scorso, ha chiuso ad ogni possibilità di ripescaggio per le società dell’Interregionale che mirano ad approdare nella vecchia serie C. Lapidarie le sue parole: “I presidenti devono imparare a vincere sul campo, non permetto che si sfruttino scorciatoie in nome del blasone e del bacino d’utenza, qui contano solo i soldi”. Il massimo dirigente della prima serie professionistica del calcio italiano ha escluso la possibilità del ripescaggio anche nell’eventualità che non si riesca a raggiungere il numero di sessanta squadre iscritte, le quali dovrebbero andare a formare i tre gironi che dovrebbero dar forma alla nuova Prima Divisione del prossimo campionato, con l’eliminazione, invece, della Seconda Divisione. Poco male, perché, certo nella situazione societaria in cui si trova ora la compagine corallina, col presidente Rosario Gaglione che ha già da tempo manifestato la ferma intenzione di voler lasciare la società al termine del campionato e senza neanche l’ombra di un nuovo acquirente disposto ad investire in un progetto vincente, il problema più impellente non è quello di disputare o meno un campionato tra i professionisti, ma è innanzitutto di disputarne uno, al di là della categoria. Gli uomini concreti, comunque, sanno bene che nel calcio le cose possono cambiare in un attimo e che quindi sarebbe il caso di concentrarsi sul presente, anziché evadere nell’inconoscibile ed incerto futuro, ed il tecnico bianco-rosso Liquidato appartiene a questa sapiente schiera di personaggi: “Non dobbiamo smettere di disputare degli incontri degni della gloriosa maglia che indossiamo solo perché la classifica non ci sorride. Gli stimoli li dobbiamo trovare dentro di noi e nel sostegno del pubblico vero”. Già, ad avercelo ! Perché per l’ennesima volta la Turris dovrò disputare una trasferta senza l’appoggio dei propri sostenitori, ai quali è stata ancora una volta vietata la trasferta perché ad avviso dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive la gara sarebbe “caratterizzata da alti profili di rischio”. Liquidato almeno si consola con la completa disponibilità della sua rosa di calciatori.
Michele Di Matteo