DNA in suono, a Napoli va in scena la musica della vita

Servono tre lettere la D, la N e la A, per formare una delle sigle più note all’umanità. Il suono di questi tre simboli, ben scandito e pronunciato in un sol fiato, DNA, rievoca l’immagine della scienza che indaga i segreti più intimi della vita.
Come spesso accade, però, l’immediata associazione di una sigla ad un concetto non sempre è garanzia di una conoscenza approfondita dell’argomento. Il DNA diventa allora qualcosa di misterioso e ai più è ignoto anche il perché di questa sigla, che sta per Acido DesossiriboNucleico. Tutti noi, in sostanza, intuiamo che si tratta di qualcosa di importante ma, vuoi per mancanza di una buona informazione o il rifiuto all’apprendimento per una materia che sembra celare concetti difficilissimi, poco o nulla sappiamo. L’occasione concreta e piacevole per imparare qualcosa sull’argomento è offerta dalla ricercatrice Antonella Prisco, dell’Istituto di genetica e biofisica del Consiglio nazionale delle ricerche e da Chiara Mallozzi, violoncellista e compositrice del Conservatorio ‘S. Pietro a Majella’, che hanno tradotto in musica la struttura del DNA per realizzare un insolito concerto denominato “DNA in suono”.
Lo spettacolo musicale, che andrà in scena venerdì 9 marzo al Complesso Universitario Monte S. Angelo, di via Cinthia a Napoli, offrirà la possibilità di conoscere le caratteristiche strutturali dell’informazione genetica in maniera immediata ed intuitiva – fanno sapere gli organizzatori – inoltre esso vuol essere anche un’esplorazione delle potenzialità della musica nella divulgazione della genetica e una sfida ai luoghi comuni sull’incomprensibilità di questa disciplina e della musica contemporanea. L’evento è rivolto agli studenti delle scuole superiori della Campania ed è organizzato nell’ambito di ‘StamiNa’, giornata di divulgazione coordinata da Umberto di Porzio dell’Igb-Cnr, Marianna Crispino e Carla Perrone Capano dell’Università di Napoli.
“DNA in suono, un contrappunto tra i linguaggi della scienza e della musica, è un esperimento di divulgazione scientifica che ho organizzato in collaborazione con una giovane compositrice e violoncellista, allieva del Conservatorio S. Pietro a Majella, Chiara Mallozzi – racconta la genetista Antonella Prisco – elementi strutturali del DNA genomico umano sono proposti all’ascolto, dopo essere stati trasposti in note musicali. A StamiNa, farò ascoltare agli studenti un pezzo di DNA che istruisce la cellula ad essere una cellula staminale, ed un pezzo di DNA che istruisce la cellula staminale a trasformarsi in un tipo di neurone che si trova nel cervello. È un esperimento didattico, certamente piuttosto ardito – continua la ricercatrice – la sequenza del DNA, anche tradotta in una sequenza di note, rimane incomprensibile, se gli ascoltatori non utilizzano le loro risorse intellettuali ed emotive, la loro intuizione ed attenzione, per capire.
Per presentare il progetto DNA in suono, ho creato un video-trailer, con l’aiuto anche di due docenti  dell’Università Federico II di Napoli il prof. Luigi Maria Sicca e il prof. Nicodemi. Nato per stimolare la curiosità verso il progetto DNA in suono, il trailer è di per se un emozionante micro-documentario di due minuti sui ritmi ed i motivi della sequenza del DNA, e il giorno 9 marzo, mentre gli studenti della Campania potranno assistere dal vivo a DNA in suono, gli studenti delle Marche vedranno il video, presso l’Università Politenica delle Marche. Il video è anche su YouTube, visibile all’indirizzo: http://www.youtube.com/watch?v=FmmitflrxNw.
Insomma – conclude la dott.ssa Prisco – DNA in suono esplora territori sempre nuovi. Il 20 marzo, a New York, ci sarà la presentazione del libro “Emergency Index 2011”, che racconta oltre 200 “performances” che si sono tenute nel 2011 in ogni parte del mondo, e racconta anche “DNA in suono”. Del resto, si sa, la musica supera le frontiere, e la ricerca scientifica è per natura internazionale.

“Spartito Dna in suono” 

Ferdinando Fontanella

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