La partita infrasettimanale valevole per il recupero della giornata 27^ ha visto la Juve Stabia cadere allo stadio “Adriatico” di Pescara. Il cinismo degli uomini di Zeman è stato determinante, nonostante i padroni di casa abbiano sofferto. La partita fu rinviata l’ 11 febbraio per neve, ciononostante l’incontro s’è tenuto sotto la pioggia. Poche le occasioni concesse al Pescara, a causa anche dell’ acqua che scende a fiotti costantemente rendendo pesante il campo di gioco, ma basta ciò affinché i pescaresi le rendano concrete sfruttandole al meglio.
Gli undici del mister Braglia già al minuto 18 vanno sotto di un goal. L’azione non è affatto pericolosa ed un magnanime Baracani assegna il calcio di rigore al Pescara. Segna dal dischetto l’immancabile Immobile per un fallo di mano di un Dicuonzo che, ingenuo, allarga un braccio su tiro di Balzano che è alla ricerca di Insigne. Immobile non sbaglia, spiazza Colombi e si porta a quota 21 reti. E’ un duro colpo per la squadra stabiese che inizia a far fatica nel riorganizzarsi. Ne approfittano gli uomini del boemo Zeman che si propongono continuamente ed ogni volta che si affacciano all’area stabiese, sembrano vicino all’affondo del secondo goal. E’ grazie alla leziosità ed ad un velato egoismo di Insigne, se la Juve Stabia torna negli spogliatoi sotto di una sola rete.
All’inizio della ripresa, appare una Juve Stabia più veloce e determinata a fare la sua partita. per quindici minuti interi, Mbakogu e specie Sau divengono incontenibili. I loro scatti di velocità fanno girare la squadra e si apprestano alle conclusioni, però insolute. Solo Braghi è protagonista di un ottimo tiro che finisce però lontano dallo specchio della porta. La squadra di Zeman è visibilmente stanca e lenta e fatica a far girare la palla. L’allenatore di casa inizia ad intervenire cambiando addirittura modulo. Passa al 4-4-2 dal 4-4-3, coll’ingresso di Martin. Braglia, dal canto suo, risponde col carico da novanta Danilevicius al posto di Mbakogu. La Juve Stabia tiene senz’altro bene il campo, ma si espone troppo, lasciando un varco al cui interno, la furba formazione del Pescara non rinuncia ad entrare. E’ la volta di Kone che al 30^ innesca un contropiede che lo porta vis-à-vis con Colombi. Quest’ultimo para ma non trattiene ed il colpo di testa dello stesso Kone è letale.
Resta l’amaro per due goal subiti nelle uniche due disattenzioni che ha avuto la squadra campana. Magra consolazione è l’ampia distanza dalla zone retrocessione. Non leggere le dichiarazioni rilasciate da Balzaneddu, terzino della squadra napoletana, il quale sostiene di aver avuto l’impressione di giocare contro 12 giocatori, lapalissiano il riferimento all’arbitraggio, a suo avviso, discutibile di Baracani.
Importante sarà il prossimo impegno degli stabiesi, impegnati nella trasferta di Ascoli, per i punti ed anche per sovvertire questo alone di negatività che caratterizza le ultime trasferte della Juve Stabia.
Marianna Di Nola