«La Gori afferma che la tassa della depurazione non è presente nei vari solleciti di pagamento inviati ai cittadini? Questo è l’ennesimo insulto dell’ente di gestione idrica nei confronti dei suoi utenti». Terenzio Morgone, coordinatore territoriale di Dimensione Civica, torna sulla vicenda della quota di depurazione pagata in passato nonostante fosse assente un depuratore, questione che vede l’associazione di tutela del cittadino in prima linea.
«L’insulto della Gori – afferma Morgone – è di una estrema gravità per tutti i cittadini che hanno pagato la bolletta dell’acqua stornando la quota della depurazione, in quanto ci sono tantissimi utenti che si sono ritrovati nell’ultima fatturazione i solleciti di pagamento relativi agli storni della quota di depurazione effettuati prima della sentenza e che pertanto non sono dovuti. Inoltre, chi si è recato allo sportello Gori esibendo le ricevute di pagamento con lo storno della depurazione, per tutta riposta si è sentito dire che “bisogna pagare interamente le somme che poi dopo la Gori restituirà un po’ per volta sulle fatture”. Si sta rasentando il ridicolo con tale sistema adottato dalla Gori. Inoltre – aggiunge il coordinatore territoriale dell’associazione Dimensione Civica – negli ultimi mesi abbiamo assistito a situazioni di estrema gravità con molti cittadini che hanno dovuto subire l’umiliazione della procedura del distacco dell’utenza da parte degli operatori Gori per morosità, i quali non si sono accertati nemmeno se la morosità era collegata al mancato pagamento dell’acqua o della depurazione».
«A tal proposito – attacca Terenzio Morgone – abbiamo raccolto diverse testimonianze di cittadini che si sono ritrovati con gli operatori che volevano distaccare l’utenza, nonché molte fatture di utenti che si sono ritrovati con more per lo storno della depurazione. Tutta la documentazione sarà presentata in una accurata denuncia sull’operato dalla Gori che presenteremo alla Procura della Repubblica, la quale deciderà se il sistema utilizzato dalla Gori sia legale oppure no. Inoltre, rimandiamo al mittente anche le accuse di “confusione creata nei cittadini”, in quanto noi come associazione abbiamo sempre chiarito le idee in merito alle fatture della Gori che alla maggior parte dell’utenza risultano essere incomprensibili. Pertanto – conclude Morgone – si può dire che la querelle sulla depurazione non è finita di certo con la sentenza di Corte Costituzionale n°335 dell’11/10/2008 che stabilisce la non debenza del tributo in mancanza o non uso del depuratore».