Sari, il Tar sposta l’attenzione sulla gestione

«E’ un’ordinanza criptica, di difficile comprensione ed interpretazione che non risponde in nessun punto alle rimostranze presentate sulla questione della discarica – afferma il vicesindaco di Terzigno Francesco Ranieri-. Il reale problema è che si continua a sversare, mentre il Tar ha spostato l’attenzione sulla presunta mancata attenzione della gestione della Sari. In merito a questo- continua-, il comune di Terzigno non avrebbe potuto mettere mano, in virtù della legge 123 del 2008».

Così il vicesindaco di Terzigno contesta la decisione presa dal Tar, in seguito al ricorso fatto dalle avvocatesse Maria Rosaria Esposito e Mariella Stanziano che si erano schierate contro la decisione della Regione Campania di autorizzare ulteriori sversamenti.

«Il ricorso era basato sul provvedimento del 13 ottobre della Giunta Regionale della Campania che autorizzava la realizzazione delle opere di ottimizzazione gestionale della discarica – afferma l’avvocatessa  Esposito-. Decisione presa dopo aver sentito una Commissione Tecnico Istruttoria appositamente costituita, in seguito ai dati forniti dai gestori della Sari sulla quantità di  rifiuti da poter conferire in discarica».

«Con il ricorso al Tar abbiamo dimostrato che la Commissione Tecnica Istruttoria viene convocata solo quando c’è una modifica sostanziale dell’AIA, cioè l’Autorizzazione Integrata Ambientale – sottolinea Stanziano-. Inoltre i dati prodotti dal gestore della Sari si basavano su un assestamento fisiologico dell’ordine di circa 50 centimetri al mese della discarica e questo non è dimostrabile».

Quanto ai dati forniti dal gestore della Sari la Stanziano afferma che essi erano contraddittori: «In particolare ci riferivamo al verbale del 29 settembre 2011, in cui la SapNA stimava che la capienza volumetrica autorizzata fosse di 6 mila metri cubici, mentre il 13 ottobre, a seguito del provvedimento della Giunta Regionale, la stessa SapNA stravolgeva quanto affermato in precedenza e affermava che fossero disponibili altri 35 mila metri cubici».

Al ricorso era stato fatto presente anche il verbale di sopralluogo del 25 gennaio 2012, in cui l’Arpac denunciava l’elevata inclinazione delle fiancate della discarica, l’assenza di teloni di protezione e una lacerazione del telo impermeabilizzante su uno dei lati: «Nonostante questo – conclude la Stanziano-, il Tar ha respinto la domanda cautelare e ha ritenuto che non esistano pericoli gravi ed irreparabili al momento».

Presto le avvocatesse del comune di Terzigno presenteranno un’apposita istanza di prelievo.

Giovanna Sorrentino

 

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