Secondo incontro presso la parrocchia del Carmine a Castellammare di Stabia

Giovedì 8 marzo si è svolto il secondo appuntamento del ciclo di incontri organizzato  dalla parrocchia del Carmine a Castellammare di Stabia. Il tema è stato: “Diritti fondamentali uguaglianza e democrazia: un impegno rinnovato di partecipazione”. Da segnalare è stata la folta partecipazione di pubblico e la presenza di due eccelsi ospiti: Valerio Onida, ex presidente della corte costituzionale ed attuale componente del comitato direttivo della scuola superiore della magistratura e Vittorio Sammarco, professore di giornalismo presso l’università pontifica salesiana di Roma.

Il primo ad intervenire è stato Sammarco che ha dichiarato: “Vorrei fare due dediche: alle donne essendo oggi la giornata della donna ed a chi ha organizzato questo incontro. La quaresima è strettamente legata ai diritti civili e costituzionali. Attualmente c’è un esigenza di tutela di certi diritti e valori, dopo un periodo di evasione e di grettezza. Lo sforzo oggi è trovare una convergenza mentre spesso le strade si biforcano. I diritti umani ed il loro riconoscimento hanno permesso l’evolversi dell’umanità. Spesso i diritti umani appartengono ad una categoria di persone mentre dovrebbero appartenere alla collettività. In questo la politica è fondamentale poiché incanala i diritti verso un assetto democratico. Questo nostro quadro sociale sta cadendo perché sia la disuguaglianza che l’equità sembrano un ricordo. In questi ultimi secoli qualcosa a livello globale non ha funzionato”.

Infine ha parlato Onida dicendo ciò: “Bisogna rovesciare il tavolo: cioè osservare il mondo assumendo un punto di vista nuovo. Il costituzionalismo nasce con osservazioni che valgono per tutti gli uomini. La prima costituzione scritta venne approvata negli Stati Uniti. Già in quell’occasione ritroviamo concetti rilevanti: dalla dignità umana, all’uguaglianza ai diritti inalienabili. Affinchè si possano rispettare questi diritti ci devono essere condizioni che si devono rispettare e garantire. Tuttavia c’è un abisso tra realtà ed astrattezza. La storia è fatta di contraddizioni. Ma questi contrasti possono essere superati da persone che si impegnano nel quotidiano. Tanti esempi si possono fare. Fino a 60 anni fa era normale che si colonizzasse. Dopo la seconda guerra mondiale i vari trattati hanno rovesciato questa situazione. In questi secoli il progresso si è manifestato in maniera lampante. I valori si sono attenutati, ma la battaglia non è persa”.

Aniello Danilo Memoli

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano