Per parlare sia di Puc che di campagna elettorale abbiamo incontrato Pasquale Guastafierro, vicesindaco ed assessore della giunta Ricci, uomo chiave di quella Italia di Mezzo evaporata dopo l’ingresso nel Pd di Follini e che tanto successo riscosse cinque anni fa aVolla con l’elezione di ben tre consiglieri.
«Oggi, finalmente, sembra avviato a conclusione – ha esordito Guastafierro – l’iter per la realizzazione del Piano Urbanistico, ma mi preme precisare che il compito del comune diVolla nella fase di realizzazione del progetto è terminato quando il tutto è stato inviato alla Provincia. Non abbiamo potuto fare altro che stare al gioco della Provincia. Bisogna dare merito al sindaco per il grande impegno profuso per giungere alla positiva conclusione ed entrata in vigore del nuovo strumento urbanistico.
Contrariamente a quanto si possa pensare o, troppo spesso, dire in maniera pretestuosa e scorretta, il ritardo accumulato non è legato al vano in più o in meno da realizzare, ma al fatto che dall’Ente sovra comunale non sono mai giunte le indicazioni ufficiali per approvare definitivamente i piano in consiglio comunale. A oggi in effetti siamo nell’ impossibilità si adempiere a delle prescrizioni che non ci sono mai state date».
Per Guastafierro, quello del Puc, è un passaggio essenziale per lo sviluppo del paese. Un piano che non è solo l’emblema dell’edificabilità, ma uno strumento che permetterà la realizzazione di quattro piazze, un palazzetto dello sport, un teatro, altri istituti scolatici e che darà una regola al territorio con una nuova viabilità. Tutto ciò non potrà, inoltre, che essere un grande volano anche per l’economia cittadina.
«Dobbiamo dire ai cittadini che oggi noi stiamo realizzando tutto ciò, mentre ci sono state delle forze politiche che, incapaci di realizzare il Puc per ben tredici anni, ancora adesso continuano ad ostacolarci nella sua realizzazione».
Chiara e netta la posizione del vicesindaco anche per quel che riguarda la situazione politica in vista della tornata elettorale. «Cinque anni fa fummo premiati dagli elettori sulla scorta di quel programma, di quella coalizione e di quel sindaco che andavamo ad appoggiare. Coerentemente con il consenso raccolto abbiamo, con lealtà, governato per cinque anni. La nostra presenza in maggioranza non è mai stata un semplice bastone per evitare la caduta di Ricci, ma una collaborazione programmatica origine di un forte successo politico per il nostro schieramento e per tutta la coalizione. Un successo scandito dai tanti obiettivi raggiunti ed eventualmente anche dalla realizzazione di questo nuovo Puc».
Parte integrante della coalizione di centrodestra che ha guidato il paese, ma anche parte fondante per la futura coalizione che andrà a formarsi per le prossime amministrative?
«Oggi la partita ricomincia. Bisogna stabilire quali sono i giocatori in campo, quale il leader e soprattutto quale il programma sul quale andremo a confrontarci. Siamo disponibili a dialogare con un eventuale centro moderato che, restando equidistante dalle altre forze in campo, possa offrire una nuova alternativa. Qualora tutto ciò non dovesse verificarsi il nostro interlocutore non potrebbe che essere il Pdl e non il Pd al quale siamo antagonisti avendo una storia diversa, dei valori diversi e non ultimo un diverso approccio a questa campagna elettorale che per il Pd si riduce all’individuazione del candidato sindaco, mentre per noi deve necessariamente prendere le mosse da un percorso programmatico che porti ad una coalizione convincente e ad un condiviso leader».
Imminente, quindi, la nascita di una nuova lista civica che abbraccerà i valori del centro moderato, ma che fin da subito prende le distanze da quelle forze centriste già in orbita al centrosinistra.
Gennaro Cirillo