Seggio affollato a Castellammare presso le Nuove Terme di Stabia per le votazioni del comitato provinciale. I pronostici danno per certa la riconferma di Luigi Cesaro, che alle 13 e 30 circa di ieri è giunto allo stabilimento. Il partito era atteso alla prova del nove dopo le polemiche che si sono scatenate nei giorni scorsi con la scoperta che tra i sostenitori c’era anche la moglie dell’ex boss del clan camorristico dei D’Alessandro Salvatore Belviso, oltre ad altri nominativi “sospetti” riconducibili ad esponenti della mala locale.
“Il tesseramento PdL, come noto, è assolutamente libero – ha detto il primo cittadino – e non prevede identificazione all’atto dell’iscrizione da parte di membri o funzionari di partito, non prevede ‘presentatori’ di tesserati e ogni cittadino può tesserarsi liberamente e individualmente attraverso i canali più vari». Bobbio è partito poi nuovamente all’attacco, mettendo in connessione le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Belviso che «sta facendo importanti rivelazioni sui rapporti tra la camorra locale e la politica stabiese che ha amministrato la città fino al 2010» e l’iscrizione tra i tesserati della moglie dello stesso pentito. «Mettiamo il caso – ha continuato il sindaco – che la notizia sulle dichiarazioni di Belviso le dichiarazioni stessi si rivelino talmente congrue e riscontrate da portare domani a iniziative giudiziarie nei confronti di esponenti politici del centrosinistra stabiese. Cosa sarebbe meglio se non sostenere che Belviso li abbia accusati per ragioni di contrarietà politica, com’è dimostrato dal fatto che la moglie è perfino tesserata del PdL?”.
Tornando al voto, nella serata di ieri per ciò che riguarda Castellammare, si erano recati alle urne circa 1500 iscritti, ovvero il 50% del totale dei tesserati sulla carta, oltre 3mila. In pole per l’elezione nella segreteria provinciale c’era Mario D’Apuzzo, già capogruppo consiliare del PdL a Palazzo Farnese.