Il caso. La strana questione ha destato sospetti a molti utenti del servizio di sosta a pagamento. I grattini emessi dai distributori di via Libertà portavano il simbolo della Tmp s.r.l, società che da anni gestisce le strisce blu a San Giorgio a Cremano, mentre a Portici l’appalto per la gestione del servizio di sosta a pagamento è stato vinto dalla società Ati Park. A seguito della denuncia del Comitato Strisce Blu, abbiamo posto la questione al comandante della polizia municipale di Portici, Gennaro Sallusto che si è subito attivato per far luce sulla questione. Il comandante, infatti, ha prontamente contattato la società Ati Park e chiesto chiarimenti in merito. Dopo vari approfondimenti si è accertato che è stato un errore della tipografia, dato che quest’ultima stampa i grattini per entrambe le società. Infatti, le società Ati Park e Tmp s.r.l. sono gestite dai fratelli Morelli, che utilizzano il servizio di stampa dei grattini presso la stessa tipografia. In pratica gli operai della tipografia avrebbero erroneamente posto i fogli con la scritta del comune di Portici nella macchina che stampava i grattini della Tmp s.r.l. Nella mattinata dell’otto marzo, alcuni agenti della polizia municipale insieme agli ausiliari del traffico dell’Ati Park hanno controllato tutti i distributori della città di Portici e cambiato i rotoli con la scritta errata.
Parola al comandante. Nonostante l’impegnativa settimana spesa tra arresti di alcuni extracomunitari e gestione della viabilità a seguito dell’apertura del nuovo casello autostradale di via Bosco Catene, il comandante della polizia municipale Gennaro
Sallusto ha aperto le porte del suo ufficio a noi de “Il Gazzettino Vesuviano”, spiegando nei minimi dettagli la vicenda dei grattini: “Abbiamo svelato l’arcano. Si è trattato di un mero errore della tipografia che stampa i grattini a entrambe le società. Abbiamo subito contattato la società Ati Park per chiedere chiarimenti in merito, e ci hanno spiegato che nella tipografia c’è stato uno scambio dei fogli. Abbiamo inoltre indagato sulla questione finanziaria. I soldi introdotti nei distributori da parte degli automobilisti, sono rilevati da un vigilantes incaricato dalla società. Il sacco con i soldi – continua il comandante Sallusto – viene portato in ufficio, dove con una telecamera è registrato il momento dell’apertura e del conteggio delle monete. Inoltre, il grattino emesso dal distributore non è uno scontrino fiscale, quindi è da escludere che i soldi introdotti nei distributori che contenevano i grattini con la scritta sbagliata siano stati fatturati dalla società Tmp s.r.l. In quel caso ci sarebbe stata una irregolarità, ma abbiamo riscontrato l’errore e la buona fede”.
Andrea Scala