Castellammare, la Giovane Italia: “Non giocate a fare gli indiani,liberate i marinai italiani”

“Non giocate a fare gli indiani,liberate i marinai italiani”. Quello citato è lo slogan con cui il PDL e la Giovane Italia hanno organizzato una maratona oratoria a cui si associa la Giovane Italia di Castellammare di Stabia al fine di tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica sulla vicenda dei marò detenuti in India. Intanto l’Alta corte del Kerala ha rinviato il processo ai due marò italiani accusati di omicidio. “Sono molto gravi e preoccupanti le dichiarazioni del governo indiano,secondo cui al caso dei marò arrestati si può applicare la legge indiana,sostenendo la tesi che i nuclei militari di protezione non godono di immunità globale secondo il diritto internazionale, tesi prontamente smentita dalla Farnesina”, affermano i militanti della Giovane Italia stabiese. “Riteniamo che la scelta sia del governo nazionale che delle organizzazioni internazionali di mantenere un basso profilo non abbia pagato poiché si sta consentendo ad una nazione di non rispettare le norme e le procedure di diritto internazionale e di detenere ingiustamente i due militari italiani, in più va anche considerato la strategia adottata dal governo indiano, in quanto prossimo alle elezioni politiche, sta sfruttando l’arresto dei due militari come elemento di propaganda politica, è molto grave tutto questo, ma ciò che ancora più deplorevole è che il nostro governo non riesce ad avere peso a livello internazionale, non ultima la vicenda dell’ingegnere Franco La Molinara morto nel blitz delle forze armate inglesi in Nigeria. “Di fronte alla delicatezza della vicenda -continua il movimento giovanile stabiese del PDL- è auspicabile un’accorta azione sul piano giuridico e giudiziario, evitando incrinature con il governo indiano e sosteniamo sia di urgente richiesta un coinvolgimento di ONU,UE e NATO,poiché il programma contro la pirateria interessa anche loro”. La Giovane Italia di Castellammare di Stabia conclude con un appello: “chiediamo alle istituzioni locali, alle associazioni cittadine ed agli altri movimenti politici di mobilitarsi per la questione, mostrando solidarietà e vicinanza al Maresciallo Massimiliano Latorre, al Sergente Salvatore Girone ed alle loro famiglie per far capire che la cittadinanza stabiese,e l’Italia in generale, non resta inerme su questo tema”.

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