La pazzia del giorno dopo

Che esistesse la pillola del giorno dopo ne ero a conoscenza, che ci fosse il dubbio o il ripensamento del giorno dopo siamo nella normalità. Ma la follia a scoppio ritardato è una scoperta recente. Senza dover scomodare Erasmo da Rotterdam col suo “Elogio della follia” o Michel Foucault con “The Ship of Fools” (La nave dei Folli) o dello stesso autore “Follia e civiltà”, la notizia pubblicata dal Giornale di una raccolta di firme da parte radicale per liberalizzare la prostituzione, il testamento biologico e il vecchio progetto di rendere libere e sotto controllo, in aere dedicate, le droghe rientrano tutte nelle pazzie del giorno dopo. Cioè in quelle iniziative che nei modi e nei tempi opportuni sono state lasciar cadere per cedere il passo alle diatribe dei partiti e degli uomini politici più rappresentativi, alle polemiche, al fango e adesso, il giorno dopo, ci si ripensa “accocchiando” tutto in un’unica, lunga petizione, che porta alle firme promosse dai radicali. Chi vuol fare faccia, si accomodi pure ai gazebo al vento dei radicali a fare la fila e firmare. Noi non ci saremo,e non perchè non abbiamo tempo per le file, ma perchè tutta la nostra attenzione viene assorbita dal vivere quotidiano, dai combattimenti, dagli aumenti , dalle diseguaglianze,dalle crisi,dall’andamento dei mercati e dello spread. Per le pazzie del giorno dopo non c’è più tempo. Per ora basta e avanza la disoccupazione morale e pratica dei giovani. La mancanza di lungimiranza per il globo terrestre sempre più appiattito da logiche di mercato fuligginose e miopi.

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano