Volla, Ricci: “Mi sono dimesso per il bene della città”

Piovono critiche sul sindaco di Volla Salvatore Ricci. Per qualcuno “Il comandante che abbandona la nave”, immagine, purtroppo, fin troppo abusata ultimamente; per altri, troppo semplice lasciare a due mesi dalla scadenza. Tanti, poi, non aspettavano altro che scoccare i propri strali pur sapendo di utilizzare una faretra ricolma di propaganda elettorale.
«Ragionamenti strumentali da parte di persone in malafede e pieni di livore per i tanti successi che la mia amministrazione ha conseguito», ha commentato Ricci, che entrando nel merito ha aggiunto «Quella del Puc è una vicenda che non può non chiudersi. Sono stato costretto ad un atto eclatante per provare ad attirare l’attenzione sui soprusi e sulle gravi omissioni da parte dei vertici provinciali, per intenderci, sto parlando anche del direttore generale, fin quando è stato in carica, che avrebbe dovuto fare una verifica interna. Nulla di ciò, purtroppo, è stato fatto, né è mai stato mai dato un incarico, in tal senso, a terzi».
Il fatto che proprio il comune di Volla, pur guidato da un centrodestra che dovrebbe trovare tutte le porte aperte per procedere presso gli enti sovra comunali, sia invece ostacolato è il segnale lampante, come affermato dal primo cittadino, che da parte sua non ci sono state pressioni o strane manovre, nessun “mezzuccio” per ottenere politicamente una approvazione “facile” dello strumento urbanistico.
«Non posso accettare quanto il dirigente Giacomo Ariete sta facendo per ostacolarci manovrato da politici che non più tardi di qualche giorno fa hanno perso un’altra occasione per stare zitti continuando a criticare il nostro cristallino operato. I nostri atti, il nostro piano è più che legittimo. Sono altri che non producono atti legittimi è per questo ho denunciato proprio Ariete alla Procura della Repubblica». Ricci ha sottolineato che nessun documento conclusivo è mai giunto in comune paralizzando di fatto l’attività amministrativa vollese in campo urbanistico. «Se il nostro Puc è illegittimo, e a vedere i criteri di approvazione di quello di Cimitile non si direbbe, siamo pronti a vedercelo bocciare, ma lo stallo in cui siamo stati gettati non è accettabile. Il dirigente Giacomo Ariete ha dichiarato di “avere ampia discrezionalità” in materia, ma ciò non mi risulta a termini di legge».
Ed intanto la situazione si fa sempre più delicata. Il termine per la validità delle norme di salvaguardia, che bloccano le richieste dei cittadini in attesa del nuovo Puc, sono in dirittura di scadenza e ciò porterebbe ad invalidare totalmente il progetto già approvato dal comune vollese. Si dovrebbe ripartire da capo con una nuova progettazione, un nuovo incarico e chissà quanti altri anni.
«Mi sono dimesso per tutelare il paese». Così ha concluso Ricci che ha poi aggiunto «Mi sono recato in Prefettura per far presente la situazione di un paese che soffre l’ingolfamento delle attività e per sottolineare le problematiche legate alle mie dimissioni. Se nulla si bloccherà nella prossima conferenza dei servizi in Provincia e non avremo una risposta definitiva sul nostro piano mi vedrò costretto a lasciare questa “patata bollente” nelle mani del commissario che traghetterà il nostro comune nel periodo elettorale. Quest’ultimo, pur non conoscendo in maniera approfondita tutta la questione, il territorio e le esigenze dei nostri cittadini, si troverà a dover valutare e, casomai, approvare il piano che ritornerà da piazza Matteotti per non assumersi le enormi responsabilità che deriverebbero da una eventuale mancata approvazione dello stesso».Intanto per le strade cittadine un manifesto dello stesso sindaco Ricci ha spiegato ai vollesi i motivi delle dimissioni e l’ attaccamento a Volla che lo ha spinto alle dimissioni quale roboante gesto di protesta.

Gennaro Cirillo

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