Lo “storico” edificio di cemento che accoglieva chiunque entrasse a Napoli dall’uscita dell’Arenella della tangenziale, sarà abbattuto in pochi giorni. Da giorni infatti sono in corso le manovre per abbattere lo stabile mai completato, da sempre solo uno scheletro di cemento armato. Da tempo oggetto di dispute legali, la sezione urbanistica della Procura di Napoli ne ha fortemente voluto la demolizione.
Dopo il braccio di ferro tra l’amministrazione comunale e la proprietà (che fa capo alla famiglia Normale, imparentata con il parlamentare del Pd Andrea Cozzolino) i titolari dell’immobile hanno deciso che quello scheletro di cemento deve essere abbattuto: saranno gli stessi proprietari a demolirlo.
I titolari della struttura hanno fatto il primo passo e hanno presentato un’istanza di autodemolizione. Con la quale si impegnano “a effettuare le opere indicate nella disposizione di demolizione”.
L’evento è stato accolto con grande soddisfazione dai residenti, ma soprattutto dal Comune di Napoli e dalla giunta de Magistris, che ha voluto fortemente la cancellazione di quello che era da anni un vero e proprio pugno nell’occhio per le migliaia di persone che ogni giorno transitano per l’uscita Arenella.
Gli interventi di demolizione previsti quest’anno saranno 100: nel 2011 invece si sono contate 85 demolizioni, nel 2010 solo15, nel 2009 appena 32.
Ci sono voluti quasi 25 anni, ma oggi il procuratore Aldo De Chiara che aveva sequestrato lo stabile nel 1988, potrà essere soddisfatto nel vedere l’area all’interno del parco collinare sgombera.
A sollevare dubbi legittimi è Gennaro Capodanno, Presidente Comitato Valori collinari che si chiede: “Perché il Comune è rimasto inerte per tanti anni, senza ottemperare all’ordine del giudice, non eseguendo l’abbattimento con spese a danno degli imputati, cosi come disposto nella sentenza del 1990?
Un’altra domanda su cui occorrerebbe far luce è ancora proposta da Gennaro Capodanno: “Che nesso c’è tra l’attuale decisione di procedere e l’indagine che era stata aperta nei mesi scorsi dalla procura? – continua nella sua nota – Si desidera inoltre chiarezza su presunte irregolarità nella richiesta di condono edilizio, mai esaminata e presentata dai proprietari dell’edificio nel1994, inoccasione della sanatoria del governo: è corretto ipotizzare che tale richiesta potrebbe essere stata insabbiata per impedire la demolizione dopo il sequestro nel 1988?”
Sempre nella sua nota, il presidente dell’associazione “Valori Collinari” apre un altro interrogativo: “Desideriamo conoscere la destinazione futura dell’area. Non vorremmo che si realizzi un nuovo parcheggio privato: chiediamo da tempo la realizzazione di parcheggi pubblici di interscambio nei pressi della tangenziale. In questo modo si ridurrebbe il traffico veicolare in uscita con appunto la realizzazione di parcheggi per la sosta oraria con tariffe contenute e non box privati a prezzi inaccessibili”
La tematica dello smaltimento dei rifiuti a Napoli è molto sentita: sarebbe un bel gesto di trasparenza portare a conoscenza i cittadini della destinazione dei numerosi “scarti edili”, che sono quelli più difficili da smaltire.
Mario De Angelis