«I servizi sociali nella cittadina vesuviana costituiscono un carrozzone politico, adibito a pratiche clientelari al fine di soddisfare pochi a scapito della collettività, un soggetto da rifondare”. La dura accusa proviene dal consigliere comunale nonché candidato a sindaco della coalizione di cui fanno parte Udc, Alleanza dei Moderati per San Giorgio e almeno un paio di liste civiche, Aquilino Di Marco che contesta le decisioni intraprese negli ultimi anni dall’amministrazione comunale in tema di gestione dei servizi sociali e cura della persona. Di Marco evoca dapprima il fallimento di “Città Solidali”, società che si occupava dei servizi sociali fino a pochi anni fa. “La società fu messa, nel dicembre 2007, in liquidazione, anticamera della procedura di fallimento – ricorda il consigliere comunale – per una crisi debitoria che l’amministrazione Giorgiano ritenne eccessiva. La sua maggioranza ci disse che il disavanzo ammontava a circa 4 milioni di euro, ma alcune delibere successive attestarono che, in realtà, il debito non superava il milione di euro. A chi ha giovato – si chiede Di Marco – far fallire una società che pur avendo un forte debito poteva comunque essere salvata? Giorgiano e la sua pittoresca maggioranza non ci hanno mai degnato di una risposta in merito». Oggi, il servizio è erogato, dopo corsi e ricorsi giuridici da parte della società Levante, succeduta a Città Solidali, dalla Gesco, riconducibile all’assessore ai Servizi Sociali del comune di Napoli, Sergio D’Angelo. Tutti soggetti privati. Questa è per Di Marco un’ulteriore anomalia che sarebbe da estirpare. «Tali servizi non possono e non dovrebbero essere completamente delegati al privato – dice – l’ente pubblico deve far sentire la sua forte presenza non per manovre clientelari, come ha fatto qualcuno ma perché gli utenti principali sono i nostri familiari, i nostri vicini di casa, concittadini contribuenti che pagano le tasse e quindi anche per vedersi garantire tali servizi. Purtroppo, mentre c’è qualcuno che ha strumentalizzato la situazione, cercando di cooptare i dipendenti delle diverse società succedutesi in questi anni sul territorio, promettendo sempre qualcosa in più ai soliti noti, noi siamo qui per un’alternativa che comprenda tutti». Di Marco ha una sua ricetta per contrastare l’invasività della politica nei servizi pubblici, nella fattispecie quelli sociali:«E’ necessario un sistema di controllo indipendente che giudichi la legittimità o meno degli atti intrapresi dall’ente pubblico». Il leader dell’Alleanza dei moderati non manca infine, di fare una considerazione politica, in vista delle elezioni amministrative di maggio:«Veniamo da cinque anni di mortificazioni – tuona Di Marco – dove alle nostre legittime richieste si è sempre opposto un assordante silenzio da parte di quest’amministrazione. Qualcuno mi ha fatto notare che San Giorgio è uno dei tre comuni della Provincia di Napoli in cui il centrodestra non ha mai vinto, probabilmente perché c’è un pregiudizio, un voto ideologico che nasce soprattutto in tutti coloro che non vivono la città, altrimenti se vedessero ciò che succede e, in particolare, si interessassero di quanto fa on fa l’amministrazione, certamente cambierebbero idea. Ecco perché dobbiamo essere capaci di mettere in campo una proposta che superi tutte queste barriere , che ponga al centro il territorio e i suoi tanti problemi. Noi garantiremo la nostra continua presenza tra la gente».
Claudio Di Paola