Tragedia sui binari della Circumvesuviana a Scafati

Nulla ha potuto il macchinista, ancora sotto shock, che dopo essersi accorto di una presenza sui binari ha azionato i freni del convoglio, suonato la sirena e abbagliato con le luci 

Si sono tenuti questo lunedì i funerali di Raffaele Castaldo, meglio da tutti conosciuto come “Lello”.  Sgomento  per i  familiari e incredulità  per i conoscenti che dopo  aver appreso la drammatica notizia, si chiedono cosa fosse accaduto veramente  al giovane in quel maledetto sabato sera del 17 marzo. L’uomo è stato travolto dal treno delle 19.45 della circumvesuviana presso il passaggio a livello di via Berardinetti a Scafati, mentre passeggiava lungo la via ferrata.

Nulla ha potuto il macchinista, ancora sotto shock, che dopo essersi accorto di una presenza sui binari ha azionato i freni del convoglio, suonato la sirena e abbagliato con le luci  il giovane con l’intento di scuoterlo, ma nulla da fare.

Lello,  così conosciuto  nella cittadina di Sant’Antonio Abate dove gestiva un cafè nelle vicinanze del centro con l’aiuto dei genitori,  descritto dalle persone come un ragazzotto dai modi  garbati, taciturno e con pochi amici, dedito al suo lavoro e molto legato alla sua famiglia.

Le prime ipotesi portano ad una disattenzione della vittima, ma al vaglio degli inquirenti c’è anche la pista del suicidio, di fatti anche se non è stato rivenuto nessun messaggio sul corpo, la tesi è acclarata  da una serie di testimonianze che  affermano di aver visto l’uomo in uno stato di agitazione poco prima della tragedia e dal fatto che l’auto rinvenuta  parcheggiata presso l’attraversamento ferroviario lasciano pensare alla premeditazione di un gesto tragico ove sono ancora oscure le motivazioni che nei prossimi giorni saranno rese dell’arma dei carabinieri della Tenenza di Scafati. I funerali si  sono svolti in forma privata presso il cimitero di Scafatese.

Pasqualino D’Aniello

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