Ancora problemi logistici a Ercolano. Ad attirare l’attenzione del pubblico questa volta è lo stato di fatiscenza in cui versa buona parte del manto stradale di Corso Italia. Il pericolo maggiore per i passanti risiederebbe nello stato di penoso degrado in cui molti punti dei marciapiedi si trovano. Risultato: pioggia di cause contro l’amministrazione comunale in buona parte perse dal governo locale. “Come si possa parlare di rilancio socio culturale del perimetro urbano da parte dell’amministrazione – ha commentato l’esponente del PDL Aniello De Rosa – quando non si riesce nemmeno a garantire sicurezza ai passanti rimane pergran parte degli ercolanesi vero e proprio mistero. Si era inneggiato alla riqualificazione dell’area archeologica, del centro storico del paese: ora a meno che per riqualificazione non si
intenda la costruzione dell’ennesimo monumento all’inutilità in Corso Resina ci interroghiamo sulle logiche operative messe in campo ormai da anni da chi ha l’onore di rappresentare Ercolano dal Palazzo di Città. La situazione in paese è serissima: con un’emergenza igienico sanitaria da non sottovalutare nell’area marcatale e in buona parte della zona bassa della città resa ancora più grave dall’invasione di ratti ormai visibili anche in orari diurni non si intende polemizzare, è opportuno ribadirlo, contro alcun politico o amministratore in particolare ma attirare l’attenzione della collettività sullo stallo inspiegabile in cui da troppo tempo giace Ercolano”.
Anziani e disabili sembrano accogliere con estremo favore le dichiarazioni di De Rosa esasperati da barriere architettoniche e disservizi che quotidianamente ne complicano notevolmente il vissuto. “Chiediamo alla comunità ercolanese – ha concluso De Rosa – di far sentire in aula consiliare le proprie giuste rivendicazioni a mezzo dei consiglieri democraticamente dal popolo ercolanese posti a tutela della città. E’ facile riempirsi la bocca di belle parole quando poi nei fatti poco o nulla si fa per risollevare Ercolano: non è più tempo di tacere e in nome di questo sacro santo principio faremo quanto in nostro potere perché chi governa il paese non resti passivamente a rimirare un simile sfacelo in barba alle responsabilità di un ruolo istituzionale che lo pone alla guida della cittadina vesuviana”.
Alfonso Maria Liguori