Acerra, continua il rogo di ecoballe. A breve le denunce alla Magistratura

Continuano da quarantotto ore i roghi di ecoballe a Pantano, a pochi chilometri dall’inceneritore di Acerra. Le fiamme si sono levate martedì 20 marzo verso le ore 21 circa e da subito l’incendio è stato placato dai vigili del fuoco, chiamati dal battaglione San Marco, che da anni presidia il sito.

L’incendio scoppiato nell’area di interesse strategico, è stato innescato probabilmente da un dispositivo a tempo collocato sotto il telone protettivo.

Il sito di stoccaggio dei rifiuti gestito dalla Provincia e dall’ex Commissario di governo, contiene sessantamila tonnellate di ecoballe e quarantamila di rifiuti indifferenziati, il famoso “tal quale” . Questi rifiuti sono parcheggiati lì in attesa di essere portati agli stir per essere tritovagliati, o esportati all’estero.

«L’inferno di fumi tossici prodotti dalle ecoballe – denuncia  Antonio Marfella dei Medici per l’Ambiente – contengono oltre alla diossina, una quantità impressionante di idrocarburi policiclici aromatici, particolarmente cancerogeni che sono tra le maggiori cause di tumori delle vie aeree».

Il commissario regionale dei Verdi ecologisti, Francesco Emilio Borrelli afferma: «Siamo di fronte ad un nuovo e drammatico disastro ambientale di cui l’intera popolazione regionale pagherà per anni le conseguenze. Questo mega incendio infatti sta avvelenando non solo i territori limitrofi all’inceneritore ma anche il casertano e buona parte della provincia napoletana. È davvero incredibile che vicino all’inceneritore di Acerra vi fosse un deposito di eco balle previsto dalla Provincia di Napoli che è stato bruciato in modo scientifico grazie all’utilizzo di cariche esplosive senza che nessuno se ne accorgesse».

Borrelli e Marfella hanno deciso di denunciare alla Magistratura il Presidente della Provincia di Napoli e della Regione Campania, Luigi Cesaro e Stefano Caldoro e tutte le strutture commissariali del governo: «Sulla gestione di questo impianto ci sono troppi lati oscuri al punto tale che dal Comune di Acerra, qualche settimana fa era partita una richiesta di decreto ingiuntivo al Tar della Campania nei confronti del governo affinché inviasse le risorse spettanti al comune dai ristori conseguenti allo stoccaggio delle ecoballe e alla costruzione dell’inceneritore».

Si tratta di circa otto milioni di euro che, dal  novembre 2003, sono nelle casse del governo e spettano ai cittadini di Acerra.

Non è il primo incendio appiccato nell’area e il pericolo di roghi di rifiuti speciali riguarda l’intera  regione Campania, l’unica in Italia a non avere una discarica per rifiuti speciali e l’unica ad avere un così grave e non risolto problema riguardante la gestione dei rifiuti.

Giovanna Sorrentino

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano