Ad Ottaviano “Giù la maschera”, le scuole unite per la legalità

Le scuole di Ottaviano unite per la legalità. L’iniziativa, titolata “Giù la maschera” si è svolta lo scorso 21 marzo. Dal 1996 ogni 21 marzo si celebra inoltre in tutta Italia la Giornata della Memoria e dell’Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie. Il 21 marzo, primo giorno di primavera, è il simbolo della speranza che si rinnova. In questa ottica, la mattinata del 21 marzo si è svolto un grandioso corteo di ragazzi e giovani, aperto dal sindaco Mario Iervolino, dall’Assessore alla Cultura Ciro Torrà, e dal Comandante della Polizia Municipale locale Vincenzo Acerra che ha attraversato le strade principali della cittadina vesuviana. Hanno aderito all’iniziativa con rappresentanze di studenti ed alunni delle istituzioni scolastiche coinvolte, le scuole ottavianesi di ogni ordine e grado (primaria, elementari, medie e superiori).  «Ottaviano – ha affermato il Sindaco Iervolino nei giorni scorsi –  ha conosciuto anni difficili appena un trentennio fa con l’imperversare della camorra. Abbiamo conosciuto scioglimenti per infiltrazioni camorristiche. Rifacendomi a un brano di Giorgio Gaber, “La mia generazione ha perso”, a me piace dire: La mia generazione ha vinto. Noi ventenni di allora ci siamo lasciati alle spalle quel passato.» Sui due palchi allestiti per l’occasione (Piazza Municipio e Piazza San Lorenzo) si sono alternate le scuole del territorio che si sono esibite in canti,poesie e scenette inneggianti alla legalità.  “A nome del Sindaco e dell’amministrazione comunale – ha affermato Torrà –  rivolgo il mio saluto e ringraziamento a tutti gli istituti scolastici che hanno appoggiato senza remore questa iniziativa. Un ringraziamento ai docenti che sono stati impegnati nella preparazione degli alunni a questa giornata. Il ringraziamento più sentito ai bambini,ai ragazzi,ai giovani; i veri protagonisti di questa giornata. Abbiamo vissuto oggi dei momenti di grande emozione,abbiamo sentito e ascoltato quello che i bambini, ragazzi, giovani ci chiedono:un mondo in cui ci sia il rispetto delle regole, in cui trionfi la legalità e la giustizia, in cui le riserve economiche non siano impiegate nell’armamento ma nella scuola e cultura. Abbiamo ascoltato che questi giovani vogliono essere e non apparire. Noi ci auguriamo che tutti questi messaggi, possano realizzarsi”.

Pasquale Annunziata

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